Un invito ai medici cattolici per ricostituire l’Amci (Associazione medici cattolici italiani)
Il vescovo Gerardo Antonazzo ha indirizzato una lettera ai medici cattolici che prestano il loro servizio nel territorio diocesano, affinché sia ricostituita l’Amci. Per questo invita i dottori ad un incontro che si terrà il 9 febbraio prossimo, alle ore 15.30, presso il Palazzo ducale di Atina.
«Le parole del Papa: “Non c’è dubbio che, ai nostri giorni, a motivo dei progressi scientifici e tecnici, sono notevolmente aumentate le possibilità di guarigione fisica; e tuttavia, per alcuni aspetti sembra diminuire la capacità di “prendersi cura” della persona, soprattutto quando è sofferente, fragile e indifesa. In effetti, le conquiste della scienza e della medicina possono contribuire al miglioramento della vita umana nella misura in cui non si allontanano dalla radice etica di tali discipline. Per questa ragione, voi medici cattolici vi impegnate a vivere la vostra professione come una missione umana e spirituale, come un vero e proprio apostolato laicale” (Aula Paolo VI, 15 novembre 2014).
Carissimi Medici,
è mio vivo desiderio ringraziarvi per la vostra opera professionale a favore delle fragilità fisiche dei molti pazienti provenienti dalle comunità del nostro vasto territorio. Intendo dichiararvi la mia sollecita premura nell’affiancare il vostro impegno professionale favorendo tutto ciò che può sostenere e illuminare la vostra attività secondo una prospettiva etica e cristiana.
Per tale ragioni è di grande vantaggio favorire la ripresa dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) nella diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Invito tutti i Medici all’incontro da me presieduto per SABATO 9 FEBBRAIO, dalle ore 15,30 alle ore 17,00 presso il Palazzo Ducale di Atina Centro.
Sarà presente il dott. Vincenzo Cilenti, Presidente Regionale dell’AMCI. Ci presenterà lo Statuto e il Regolamento dell’Associazione al fine di procedere nella stessa assemblea, o nella successiva, all’elezione del Consiglio direttivo.
Vi sono profondamente grato per la vostra sensibilità e disponibilità, mentre auguro a ciascuno ogni bene. A tutti voi un cordiale saluto, accompagnato dalla mia benedizione».