Il sogno di una visita del Pontefice a Sora
«Ti scrivo iniziando con il saluto affettuoso che userei per un amico, non chiamandola Sua Santità come dovrei, ed usano il tu invece del voi proprio perché, come stai mostrando al mondo, era questo l’atteggiamento che usava Gesù e che dovrebbe essere quello della Chiesa nella sua comunicazione». Con queste parole Riccardo Petricca, responsabile di Pastorale Digitale, si rivolge a Papa Francesco nell’ultimo capitolo del suo libro, e vogliamo riprenderle per inviare uno speciale messaggio al Papa, parlandogli con un tono intimo, confidenziale. Ad un amico si raccontano sogni, speranze, delusioni… ad un amico speciale si chiede di realizzare insieme un sogno.
E questo è quanto chiedono a gran voce tutti i volontari della Pastorale Digitale, a cominciare dal Direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni sociali, don Alessandro Rea, da Riccardo stesso, da ciascuno di noi: realizzare un sogno, poter incontrare il Papa e perché no? Farlo proprio qui, nella nostra terra. La diocesi ha vissuto momenti difficili, balzando sotto i riflettori e catturando l’attenzione mediatica nazionale prima con le accuse infondate contro il Vescovo, poi con la triste vicenda di Gallinaro, in questi giorni ancora con alcuni organi di stampa che annunciano un presunto trasferimento di mons. Antonazzo in un’altra diocesi. Ora vorremmo tutti che invece la nostra comunità fosse ricordata per ben altro… e cosa potrebbe destare più “rumore” della visita del Papa? Anni fa in varie occasioni i Suoi predecessori hanno visitato queste terre, ma Sora non ha mai vissuto l’esperienza di poter vedere calcare il proprio suolo da un vicario di Cristo.
Montecassino, fu visitato da Giovanni Paolo II nel settembre del 1980 e da Benedetto XVI nel maggio 2009. Paolo VI fu ad Aquino il 14 settembre 1974, e Giovanni Paolo II di nuovo nella diocesi con la famosa visita privata al Santuario di Canneto nel luglio del 1985, mentre risale al 16 settembre 2001 la sua visita pastorale alla città di Frosinone.
E Sora? Potrà mai avere l’onore di ospitare un Pontefice? E Papa Francesco, con il suo carisma, con la sua semplicità e forza nell’approccio pastorale porterebbe un’ulteriore ventata di speranza e determinazione nell’affermare l’impegno ad uscire dai confini dorati dei nostri splendidi luoghi di culto e raccontare “sul campo” il nostro essere Chiesa.
“Vieni a trovarci Papa Francesco, per osservare l’amore, l’entusiasmo con cui raccontando la nostra Chiesa ci facciamo innanzitutto testimoni di quanto di bello e profondo scaturisca dal vivere, ciascuno secondo i propri talenti, secondo quanto ci viene chiesto da Dio. Il nostro servizio si fa uscita, il nostro lavoro testimonianza, e questo vorremmo consegnarlo nelle tue mani affinché diventi esempio per altri. Ti aspettiamo, speranzosi di veder trasformato il nostro sogno in realtà!
- La redazione