Nella Chiesa Madre di Cassino S. Messa e Te Deum di fine anno presieduti dal Vescovo
Solenne la Messa vespertina di domenica 31 dicembre nella Chiesa Madre di Cassino, presieduta dal Vescovo diocesano mons. Gerardo Antonazzo nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, dedicata tradizionalmente dalla Chiesa alla Giornata mondiale della Pace. Occasione per rendere grazie al Signore con il canto del Te Deum per il tempo trascorso nel 2017 che sta per concludersi e tracciare un bilancio, tutti e ciascuno, del proprio vivere.
Alla presenza di molti fedeli e delle autorità cittadine, il Sindaco D’Alessandro con alcuni consiglieri comunali ed il glorioso Gonfalone della città, il Vescovo Gerardo, con vari Sacerdoti della Zona pastorale, ha celebrato il “capolavoro della Misericordia di Dio”, Maria. Un Coro composito, risultato dalla fusione per l’occasione di tre cori parrocchiali e diretto dal M° Sonia Miele, ha animato la liturgia. “In questa chiesa, con voi presenti, autorità che ringrazio cordialmente e fedeli, – ha esordito Antonazzo – desideriamo riflettere insieme nel cuore le cose vissute in questo anno, ma non tanto così come sono andate, perché le cose vanno come noi le facciamo andare e noi ci assumiamo le responsabilità e l’impegno”. Ma soprattutto, ha continuato, vogliamo riconsegnare al Signore, con il pane ed il vino dell’Eucaristia, speranze, progetti, iniziative, circostanze e occasioni in cui ci siamo incontrati in un cammino condiviso, e dirgli: Solo Tu puoi pesare il bene che siamo riusciti a fare e quello che, per la nostra fragilità, non siamo riusciti a compiere. Ora il tempo che, con il nuovo anno, Dio mette a disposizione di ciascuno di noi dobbiamo considerarlo – ha affermato – un segno della sua magnanimità. Dio ha un animo grande e infatti continua a mettere tempo a disposizione perché ognuno possa impegnarsi e dare il meglio di sé per promuovere tutti insieme il cammino della crescita sociale umana e cristiana.
Il tempo abitato dall’Eterno
Poi, citando le parole di S. Paolo (Gal 4, 4-7): “quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge“, ha chiesto: quando venne la pienezza del tempo? E’ un’espressione che ricorre spesso nella Sacra Scrittura e che l’Apostolo privilegia in modo particolare. Non è forse il “tempo della pienezza”? che non significa un tempo pieno di cose da fare, ma il “tempo pieno di Dio, abitato da Dio“. E ha ribadito: la pienezza del tempo è il tempo pieno di Dio che entra nel tempo umano, si sottopone alle dimensioni umane del tempo e dello spazio, una cosa stupenda! Prima della nascita di Cristo, l’Ebreo aveva colto l’essenza di Dio ma sempre nel mistero. Con la nascita di Cristo l’Eterno abbandona il cielo ed entra dentro la temporalità, non perché ne aveva bisogno, non perché faceva bene a Lui, ma perché fa bene all’uomo. Grazie alla presenza di Dio nel nostro tempo, l’uomo trova la pienezza della sua realizzazione, diventa più uomo, perché non c’è promozione umana senza Dio.
Al termine della Messa, in un momento solenne, il Vescovo ha intonato il Canto Te Deum laudamus, il canto per eccellenza della lode e del ringraziamento a Dio, che tradizionalmente si canta l’ultimo giorno dell’anno.
Al termine, scambio di saluti e di auguri per il nuovo anno.
Adriana Letta