Come ormai da tradizione, anche quest’anno oggi, 20 gennaio, in cui la Chiesa festeggia San Sebastiano, la Polizia locale della città di Sora celebra il suo patrono. La celebrazione nel pomeriggio, alle ore 18, nella chiesa di Santo Spirito, è stata presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo con il rettore, don Mario Santoro e padre Salvatore Crino, rettore del convento dei Passionisti.
Nell’Omelia il Vescovo è partito dal Vangelo domenicale di Giovanni “Le Nozze di Cana” per dare un importante interpretazione ed insegnamento. Grazie al primo Miracolo di Cristo che durante un banchetto di nozze a Cana di Galilea, avendo terminato il vino, su richiesta di Maria, trasforma l’acqua in vino, il Maestro di Tavola, fa i complimenti allo sposo per aver servito, a differenza di quanto fanno in molti, che all’inizio servono il vino buono e poi quando i commensali sono ormai brilli quello meno buono (“annacquato”), lui ha conservato il vino buono anche alla fine. Il Vescovo rivolgendosi a tutti ed in particolare alla Polizia locale ha sottolineato come tutti devono conservare sempre nelle scelte di vita e lavorative l’entusiasmo iniziale. Infatti, un abbassamento dell’entusiasmo e della qualità può portare anche ad una diminuzione della responsabilità a cui siamo chiamati, cedendo alla tentazione di lasciare ed abbandonare tutto.
Al termine della celebrazione dopo la lettura da parte di una rappresentante della Polizia Locale della preghiera a San Sebastiano, il Comandante Rocco Di Cicco, ha ringraziato i comandanti delle vicine stazioni di Isola del Liri e Broccostella ed i membri dell’amministrazione comunale presenti ed il Vescovo per la sua sempre costante vicinanza. Ha poi confidato, con visibile emozione, come, purtroppo, la Polizia Locale stia vivendo in questi ultimi anni sia a livello nazionale e soprattutto locale, a causa della mancanza di risorse e personale, quel momento difficile, “quel vuoto d’aria” citato nell’omelia e solo grazie ai quotidiani sforzi dei membri della sua “Equipe” si riesca ancora a garantire la sicurezza ma con la speranza di poter ritornare presto a quel livello di “vino buono” citato nel Vangelo.
Riccardo Petricca