La Prima Messa di Don Giuseppe Rizzo nella sua parrocchia

A Cassino, nella parrocchia di S. Giovanni Battista

Un altro grande giorno, colmo di emozioni e di affetti, un’altra “prima volta” per Don Giuseppe Rizzo, Sacerdote novello, ordinato dal Vescovo Antonazzo giovedì 21, che domenica 24 aprile ha celebrato la Prima Messa nella sua parrocchia di origine, S. Giovanni Battista in Cassino. O meglio: ha presieduto la celebrazione, avendo accanto il Parroco Don Antonio Colella, il viceparroco Don Renato Cuizon ed il precedente parroco, Don Claudio Monti, ma avendo vicino come cerimoniere anche l’amico seminarista Marcello, che gli ha fatto da spalla, pronto ad aiutarlo al bisogno. E davanti a lui, una chiesa piena, gremita, i familiari al primo banco, il Coro al suo posto, diretto dal Maestro Fulvio Venditti, ad animare sempre magistralmente la liturgia. E lui, Don Giuseppe, con il suo carattere schivo che non ama mettersi in mostra, è stato bravissimo, ha conquistato tutti proprio con la sua semplicità e trasparenza; ha trovato qualche impaccio, per l’emozione, solo quando ha ringraziato a titolo personale tutti per la presenza e per l’affetto, ma è stato molto più sicuro quando ha parlato non a nome personale, ma di Lui, commentando la sua Parola e confermando quella frase che, insieme a Don Cristian, ha scelto per il loro ricordino: “Io conosco quelli che ho scelto” (Gv 13,18). Come se dicesse: io non intendo portarvi me stesso, ma Lui, il mio Dio che mi conosce e mi ha scelto, e che io ho scelto consacrandogli tutta la mia vita. Infatti la sua voce riacquistava tutta la sua forza e sicurezza quando pronunciava le parole del rito o quando spiegava le letture: si fidava pienamente della Parola di Dio. L’atteggiamento più giusto e più bello di un cristiano e, a maggior ragione, di un sacerdote.

Del Vangelo del giorno, quello in cui Gesù nel cenacolo dà agli apostoli “il comandamento nuovo”, Don Giuseppe nell’omelia ha sottolineato che proprio “quando Giuda fu uscito dal cenacolo”, Gesù disse: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato”. Ora: il momento della gloria coincide con il momento in cui si stava consumando il tradimento di Giuda!

Il momento della consacrazione del pane e del vino è stato seguito da tutti i fedeli presenti con una partecipazione viva ed intensa, in un religioso silenzio. Al termine della celebrazione, il parroco Don Antonio ha ringraziato Don Giuseppe, lodando Dio per il suo Sacerdozio e, a nome di tutta la comunità parrocchiale, gli ha offerto in regalo una bellissima casula. Il neo-presbitero, commosso, ha ringraziato con poche parole ma sincere e vere, che hanno causato un applauso fragoroso ed affettuoso. La catechista Anna, a nome di tutta la comunità, ha consegnato a Don Giuseppe una targa ricordo, con una preghiera molto significativa, ed infine il Seminarista Marcello ha dato lettura della pergamena di benedizione di Papa Francesco per Don Giuseppe in occasione della sua Ordinazione Presbiterale. L’emozione di tutti si è sciolta negli applausi, ma si è subito riaffacciata, insieme all’affetto sincero, e anche all’orgoglio di una comunità che riconosce un suo figlio diventato “pastore”, al momento in cui si è proceduto al bacio delle mani consacrate del nuovo Sacerdote. A concludere una stupenda serata, un momento conviviale nelle sale parrocchiali, in cui tutti hanno avuto la possibilità di congratularsi con Don Giuseppe e fargli gli auguri perché la sua vita di consacrato sia sempre vissuta nella luce del Signore e sia ricca di frutti e grazie spirituali per sé e per tutte le persone che incontrerà.

Adriana Letta

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