La Stozza, singolare e apprezzata iniziativa dell’Associazione culturale “Vecchia Cassino” per ritrovare buone tradizioni
Tornare alle tradizioni, alle radici culturali, ai sapori e ai saperi di una volta fa sempre bene a tutti, fa sentire aria di casa, umori d’infanzia, voci del passato portatrici di valori naturali e veri. Questo, che è uno degli intenti principali dell’Associazione Culturale “Vecchia Cassino”, è andato a pennello oggi, 29 giugno, presso la Casa Circondariale di Cassino, dove è stata portata la manifestazione popolare “La Stozza”, con il coinvolgimento dei detenuti. La Stozza cassinese non è un banale panino, è invece un “pasto semplice e genuino ma molto sostanzioso, tipico dei braccianti e degli operai”.
Ebbene, la gara stavolta si è svolta in modo insolito. A preparare le stozze sono stati gli operatori penitenziari, dalla Direttrice Irma Civitareale e suoi collaboratori agli Educatori, al personale civile impiegato, e i volontari, come la Caritas, che operano in questo istituto, mentre a fare da giuria sono stati alcuni detenuti, che frequentano il corso di studi alberghiero. Il Presidente dell’Associazione Vecchia Cassino, Antonio Marzocchella, insieme ad alcuni soci molto efficienti nell’organizzare tutto, ha spiegato e dato le “istruzioni” ai giurati, otto, per i quali è stato preparato un tavolo fornito anche di scheda e penna per compilare i giudizi, relativamente a 3 criteri: forma, contenuto e sapore.
Su un tavolo erano state depositate le stozze, anonime ma distinte da un numero, presentate ovviamente in modo accattivante, con un’impronta contadina di strofinacci a vivaci colori, ortaggi, erbe e quant’altro. Quando è iniziata la gara, mentre gli altri detenuti presenti assistevano incuriositi, veniva mostrata la stozza di turno e fatta vedere a tutti prima confezionata e poi aperta, dopodiché veniva tagliata e su un vassoio veniva consegnato un assaggio agli 8 “saggi per gli assaggi“. Con quanta attenzione e impegno assaporavano e cercavano di coglierne la tipicità! Così, una stozza alla volta, le cinque in gara sono state valutate coscienziosamente.
E ne sono arrivate due “fuori concorso”: una scherzosa, per i detenuti: fette di pane con una piccolissima quantità di formaggio e una scorza d’arancio, ma con un ingrediente “segreto”, che si è rivelato essere… una lima! L’altra stozza fuori concorso, preparata dalla Vecchia Cassino, era una cosa seria e molto promettente: una pagnotta scavata e riempita di parmigiana di melanzane e polpette al sugo! Una goduria molto apprezzata.
Mentre gli addetti facevano i dovuti conteggi per le votazioni e per decretare il vincitore, Marzocchella intratteneva gli ospiti parlando dell’associazione e del perché si chiami “Vecchia Cassino”, ma anche chiedendo ai detenuti un parere sull’iniziativa. E sono venute fuori cose davvero interessanti che hanno dimostrato l’entusiasmo suscitato nei giovani reclusi ed i ricordi d’infanzia, uno di loro ha detto di aver risentito la voce di suo padre quando insieme lavoravano in cantiere ed era ora di pranzo! Insomma, hanno colto in pieno e con immediatezza il significato vero della Stozza cassinese. Onore al merito degli organizzatori.
Alla fine è stato consegnato un attestato di partecipazione al “Quinto anno del Corso di Laurea in Storia e preparazione della Stozza Cassinese – Storia di un popolo e di una civiltà”, con il patrocinio dell’Università “Boccone” di Cassino (!), a coloro che avevano gareggiato preparando una stozza a loro fantasia. E finalmente si è arrivati alla premiazione.
1° Premio: al Personale Civile dell’Istituto, per la Stozza “Mari, Monti e… Fantasia“.
2° Premio: ai Lavoratori Pensionati dell’Istituto, per la Stozza “Pastozza di mamma Peppiniella”.
3° Premio: al gruppo Caritas, per la Stozza “Gliu panar”.
La Stozza degli Educatori, “Giu fazzolettone” e quella dei Direttori, “Aria di casa” non hanno ricevuto premi, ma potranno rifarsi il prossimo anno. Perché l’associazione “Vecchia Cassino” l’ha scritto chiaro e tondo: 1ª Edizione nella Casa Circondariale e dunque sicuramente ce ne saranno altre a seguire, visto il grande successo.
Va aggiunto che nel salone si erano sparsi dei profumini davvero invitanti e quelli che erano stati semplici e divertiti spettatori non si sono fatti ripetere due volte l’invito all’assaggio, non solo delle Stozze in gara, ma anche di saporite stozze di pizza e mortadella offerte dalla Vecchia Cassino.
Intanto una promessa è stata già fatta: il 5 gennaio la Vecchia Cassino verrà in carcere a portare il canto “magico” della Pasquetta Epifania!
Adriana Letta