La Vergine Maria, novella Eva

Assunzione della Beata Vergine Maria

L’assunzione della Beata Vergine da sempre è stato oggetto di fede, ammirazione, speranza ed anche studio e riflessione da parte di tutto il popolo cristiano. Il Santo Padre Ven. Pio XII, dopo aver consultato la Chiesa a riguardo e riscontrando nell’opera teologica e del magistero di tutti i secoli cristiani una sostanziale consonanza sul tema, decise, il 1 novembre 1950 con la Bolla Munificentissimus Deus, di proclamare questa verità universale valida per tutta la Chiesa.

Maria Santissima è quindi in Cielo in anima e corpo. Questo ci parla dell’integralità della redenzione di Nostro Signore Gesù Cristo che vuole portare non solo le anime, ma anche i corpi alla gloria. Vero è che l’anima è forma del corpo e quindi è più importante salvare l’anima piuttosto che il corpo, ma il corpo per universale insegnamento della Chiesa, seguirà le sorti dell’anima. Se l’anima sarà glorificata, anche il corpo lo sarà. Se l’anima sarà dannata, anche il corpo lo sarà.

E’ importante quindi vivere spiritualmente e divinamente la vita dell’anima se vogliamo salvare anche il nostro corpo. La Vergine Maria, Assunta in Cielo anche con il suo corpo, ha pensato e fatto proprio così. Sin dall’inizio della sua apparizione nel Vangelo è lodata ed esaltata per cose spirituali: Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te…A che debbo che la Madre del Mio Signore venga a me? Chi è “piena di grazia”, chi è “Madre del Signore” si intende sia totalmente ricolma dello Spirito Santo, cioè di Dio che è spirito (Cf. Gv 4, 24).

Una veristica interpretazione antica della permanenza dei corpi nell’aldilà fa lamentare i suddetti corpi con le anime dei dannati perché li hanno trascinati ineluttabilmente nello stesso baratro di perdizione. Ciò è riportato da diversi scrittori antichi.

Ma il corpo è stato creato per l’uomo, ci dice Gesù. Non bisogna affannarsi tanto quindi per esso, ma per ciò che esso contiene di spirituale: Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? (Mt 6, 25). Il corpo è il tempio dell’anima. Se l’anima è radiosa di luce divina ciò impreziosisce anche il corpo.

Questo è stato la Vergine Maria sulla terra e ancor più nei cieli. Il suo corpo ha seguito docilmente la sua anima, tutta di Dio. Cosicché anch’esso ha meritato l’immediata, suprema glorificazione. Ella è la primizia delle creature redente, come Gesù è la primizia dei risorti. Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Prima Cristo che è la primizia, poi quelli che sono di Cristo (1Cor 15, 22-23): in primis la Vergine Maria, prima tra le creature.

Perché la Madonna è così santa da godere in anticipo ciò che solo alla fine tutte le anime elette godranno? E’ presto detto dal Ven. Papa Pio XII, proclamatore del Dogma dell’Assunzione: Non va dimenticato che fin dal secondo secolo la Vergine Maria venne presentata dai santi padri come la novella Eva, intimamente unita al nuovo Adamo, sebbene a lui soggetta. Madre e Figlio appaiono sempre associati nella lotta contro il nemico infernale; lotta che, come era stato preannunziato nel protovangelo (cfr. Gn 3, 15), si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte, su quei nemici, cioè, che l’Apostolo delle genti presenta sempre congiunti (Bolla Munificentissimus Deus).

Madre e Figlio sono sempre associati nella lotta contro il nemico infernale. Ecco il motivo di tanta gloria. Cristo non ha lottato da solo contro tutto il male del mondo, anche se poteva ad esso opporsi con merito sufficiente e perfetto. Tuttavia volle trovare un valido e costante aiuto nella vicinanza di una sublime creatura alleata nella lotta: la Sua Santissima Madre Immacolata.

Così la Madonna è stata associata integralmente al mistero della redenzione, dando tutta se stessa per la salvezza delle anime come ed insieme a Cristo. Il suo merito è divenuto talmente sommo da godere lo stesso privilegio di Cristo nella gloria: la risurrezione dai morti.

Come dunque la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e il segno finale di questa vittoria, così anche per Maria la comune lotta si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo verginale, secondo le affermazioni dell’Apostolo: «Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria» (1 Cor 15; 54; cfr. Os 13, 14 – Ibidem).

L’Assunzione di Maria in Cielo fu la glorificazione del suo corpo verginale segno della vittoria definitiva sul peccato. C’è qui un arcano legame, ci dice il Sommo Pontefice, tra vita verginale e glorificazione finale. Il corpo vergine sembra già meritevole di essere glorificato alla fine dell’esistenza terrena. Vuol dire che la verginità è virtù soprannaturale che nasconde la presenza eccezionale della grazia di Cristo. Ciò si manifesta nell’incorruzione del corpo verginale.

La Vergine Maria fu il principio della vita verginale completamente ricolma di Cristo e quindi tempio di Dio per sempre come dimostra il corpo immediatamente glorificato.

P. Luca M. Genovese

Fonte: Settimanale di P. Pio

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