Celebrata quest’anno a Santa Restituta, in segno di comunione con la parrocchia in cui ricade la cappellania di Santo Spirito, da cui prende avvio la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata
Fare memoria del dono più grande, quello della vita, ripercorrendo le ultime tragiche ore che hanno portato alla condanna e alla morte di Gesù segna inevitabilmente l’animo di chi partecipa ad uno dei momenti più intensi e significativi che schiudono alla Pasqua: la solennità della celebrazione dell’Adorazione della Croce.
Sottolineata dal silenzio e dal raccoglimento, è iniziata l’intensa serata del Venerdì Santo, 30 marzo, con la celebrazione presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo nella chiesa di Santa Restituta, insieme a don Bruno Antonellis, don Giovanni De Ciantis, don William Di Cicco, don Ruggero Martini e don Joel Tamiok, a cui hanno partecipato il sindaco Roberto De Donatis, con alcuni componenti dell’Amministrazione comunale, i rappresentanti delle forze dell’ordine cittadine, i cavalieri e le dame del Santo Sepolcro e le confraternite.
L’ingresso silenzioso e la preghiera, la lettura del Passio, il commovente ingresso della Croce coperta da un drappo viola, e l’adorazione accompagnata dal canto eseguito dal coro della cattedrale diretto dal M° Giacomo Cellucci, hanno favorito la riflessione sul grande sacrificio che Cristo ha patito per la salvezza degli uomini.
Al termine della celebrazione, da Santa Restituta si è mosso il corteo che ha raggiunto la vicina chiesa di Santo Spirito, sotto un leggero scroscio di pioggia che poi si è interrotto e ha permesso così lo svolgersi della suggestiva processione.