Le festa di San Giovanni Battista a Civitella Roveto

Dalla notte dei tempi ai giorni più lunghi dell’anno…

La forza della sua testimonianza e l’umiltà di saper essere il precursore che si tira indietro e fa spazio a chi deve andare avanti. Sono queste le caratteristiche della figura di San Giovanni Battista indicate come stelle da seguire alle centinaia di fedeli di Civitella Roveto, e non, che la mattina del 24 giugno hanno riempito le strade del centro rovetano in onore della festa del santo patrono.

Per la tradizionale omelia dal balcone del municipio, al centro del paese, il parroco di Civitella, Monsignor Franco Geremia, ha voluto invitare Don Giuseppe Basile. Evidentemente emozionato, ma non per questo meno incisivo, Don Giuseppe ha ricordato che, come duemila anni fa, il Battista continua a chiedere anche oggi la preghiera, l’austerità, il silenzio, proprio a noi che troviamo difficoltà a stare zitti e, se ci riusciamo, è perché abbiamo accanto un computer, un tablet o uno smartphone.

«Giovanni è puro, trasparente, schietto, ma anche duro» ha incalzato Don Giuseppe «non dice cose sentimentali, ma ci chiama alla conversione, anche a tanti secoli di distanza. Vuole svegliarci e dirci che non ci potrà mai essere un compromesso tra luce e tenebre».

«Giovanni Battista non cerca di piacere ai potenti o ai mass media del suo tempo» ha ricordato ancora il sacerdote «egli, infatti, voleva essere un testimone e un esempio, ed è morto per aver denunciato ai potenti l’errore». «È stato, però, una persona gentile e umile» ha poi aggiunto «ha accettato di essere uno strumento, anche se l’unico vento dal quale si è lasciato trascinare è stato il vento dello Spirito, il vento di Dio che ci porta sempre in approdi sicuri anche se ci fa passare per qualche tempesta».

«L’esempio del Battista» ha concluso Don Giuseppe «ci dice che non siamo soli, ma siamo una comunità e, come tale, dobbiamo camminare insieme».

Sono ormai secoli che la comunità di Civitella Roveto cammina sul sentiero tracciato da San Giovanni Battista. Quella dedicata al precursore di Cristo è infatti una festa che ha radici antichissime, con la Santa Messa e i battesimi sulle sponde del fiume Liri alle 4 del mattino e con la processione che parte dalla chiesa parrocchiale quando i primi raggi del sole illuminano il prezioso portone. Una tradizione fatta di colori, odori, sensazioni ed emozioni uniche che, ogni anno, si rinnovano con una genuina devozione che si perde nella notte dei tempi, ma puntualmente si riscopre viva nei giorni più lunghi dell’anno.

Maria Caterina De Blasis

Foto Benedetto Di Pietro

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