Non sono ancora passati due mesi dallo storico accordo quadro di collaborazione – della durata di cinque anni e rinnovabile – firmato il 28 febbraio scorso dalla nostra Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo con la Pontificia Università Antonianum, e si lavora alacremente per tradurre in realtà vere e concrete di sviluppo quelle piste di ricerca e di cooperazione per la diffusione del Sapere e la valorizzazione del territorio, indicate nel documento, che prevedevano un cammino tra Storia, Arte, Archeologia, Insegnamento sociale per l’interculturalità e l’ecumenismo, nuove sfide della rivoluzione informatica globale ed intercultuale. La Pastorale Digitale diocesana ha inviato proposte di partenariato a Istituzioni pubbliche e private, Musei, Amministrazioni pubbliche, Scuole, Imprese e Associazioni del territorio. Molte delle realtà interpellate hanno già accolto positivamente la proposta, e sono in via di definizione altri accordi quadro. Infatti, pur ritenendo di lunga durata il progetto nella sua interezza, si intende dare inizio graduale ma vero e immediato alle grandi opportunità che ci si dischiudono davanti, sia per il bene comune che per la valorizzazione del territorio e delle persone che vi risiedono e lavorano, con particolare attenzione ai giovani e alle loro prospettive future.
E’ di ieri la notizia che l’Antonianum ha stretto un altro importante accordo di collaborazione culturale e scientifica con Sapienza, Università di Roma (nella prima foto: i due Rettori, Sr. Mary Melone ed il prof. Eugenio Gaudio) “per dare vita, anche attraverso lo scambio di professori e ricercatori, a progetti congiunti di ricerca, corsi, giornate di studio e seminari sui temi attinenti alle seguenti aree: scienze dell’antichità, archeologia e arte francescana; scienza e fede; giustizia, pace e integrità del Creato“. Questo, grazie al coordinamento generale del dott. Paolo Cancelli per la Pontificia Università Antonianum e della Dott.ssa Mancinelli per la Sapienza.
Come si vede, le aree di intervento sono molto vicine, per cui se si amplia la rete di sinergie, si allarga l’orizzonte di possibilità reali per realizzare progetti di crescita cultuale e sociale. E si comincia, grazie alla disponibilità dell’Università e dei docenti, ad organizzare convegni e seminari. Lo scorso 19 aprile si è svolta a Roma presso l’Antonianum una giornata di studio sul tema “La Buona Scuola e l’Insegnamento della Religione cattolica” organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Università Antonianum e dalla Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, valido come corso di aggiornamento per i docenti di Religione Cattolica. Vi hanno partecipato, tra gli altri, don Nello Crescenzi, responsabile diocesano IRC, e don Alessandro Rea, direttore Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali.
Le prossime iniziative da sviluppare, anche secondo i suggerimenti e le disponibilità dei partner che vorranno partecipare, sono già delineate.
La prima riguarda il Progetto Parco Culturale Ecclesiale “Il Cammino di Canneto”, idea che fu lanciata dal vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, già lo scorso 6 novembre presso il Palazzo Ducale di Atina nel suo primo incontro con tutti i Sindaci e consiglieri regionali e provinciali della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Progetto che rientra in un percorso CEI per la valorizzazione e promozione del patrimonio delle diocesi italiane e che fu subito accolto con grande apprezzamento. Il culto per la Vergine Bruna di Canneto da secoli accomuna fedeli da quattro regioni (Lazio, Abruzzo, Molise e Campania) e spinge decine di migliaia di pellegrini a recarsi al Santuario – ora Basilica Pontificia Minore – di Canneto nel Comune di Settefrati, a piedi in estate durante i giorni della festa, con ogni altro mezzo durante tutto l’anno. Il progetto “Il Cammino di Canneto” non riguarda solo il percorso delle “Compagnie” dei vari paesi, ma abbraccia tutto il territorio della diocesi più tanti altri comuni. Territorio su cui si trovano altri monasteri storici e abbazie soprattutto benedettine. Valorizzando e facendo conoscere arte, storia, cultura, aspetto naturalistico e percorsi enogastronomici, il progetto innesca una grande e concreta opportunità turistica, di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale ed immobiliare. Una vera e seria possibilità per sviluppare nel nostro territorio quel turismo religioso che può dare un contributo all’intera comunità, favorendo lo sviluppo economico e sociale del territorio ed il sorgere di un’economia di indotto con nuovi posti di lavoro in particolare per i tanti giovani.
Un secondo possibile prossimo intervento, nell’area dell’arte francescana, riguarda il Convento di San Francesco di Vicalvi, recentemente passato alla Diocesi e bisognoso di opere di manutenzione e restauro.
Una base sulla quale lavorare per sviluppare un armonico e interconnesso progetto di sviluppo delle singole aree previste dall’accordo potrebbe essere l’Enciclica Laudato Si’.
Altro ancora si sta studiando e prevedendo, l’intenzione c’è, l’entusiasmo pure, data la possibilità di avviare un cammino comune di crescita culturale ed umana che, mettendo in comunione idee e saperi, possa andare verso una “Pastorale Digitale 3.0”, realizzando e rendendo operativa una grande piattaforma che possa, creando sinergie, realizzare grandi progetti al servizio dei nostri territori e del bene comune. Ben venga, dunque, il nuovo accordo tra Antonianum e Sapienza, unire le forze non può che far bene a tutti per andare incontro al futuro più consapevoli e preparati.
Adriana Letta
La firma dell’accordo Antonianum – Sapienza Università di Roma