È appena cominciato il periodo di Quaresima e riflettevo sul fatto che troppo spesso la Quaresima è interpretata come un periodo di “penitenza” un periodo di “rinuncia”.
In verità mi pare che dietro questa visione limitata alla superficie, debba esserci un significato più profondo, secondo lo stile di Cristo.
I cristiani durante il periodo di Quaresima si preparano all’evento più bello della storia della salvezza: la Resurrezione di Cristo.
Dunque come può essere definita “penitenza” la preparazione ad un evento così felice, così gioioso?
Potremmo vivere la Quaresima come un’ occasione ulteriore donata dal Signore a tutti, per recuperare l’essenza della nostra vita.
Un’occasione per ritagliarci dei momenti di “deserto” dove andare all’essenziale, dove lasciare parlare il Maestro e in quell’incontro scoprirci amati.
Un periodo in cui fermarci ogni tanto, per porci delle domande, per tornare all’essenziale, per fare memoria delle tante cose belle che il Signore ha fatto e fa per noi.
Quando ci avviciniamo al Mistero di Dio, scopriamo il nostro volto; quando ci accostiamo alla Verità di Dio riceviamo in contraccambio la verità su noi stessi.
Confessare l’identità di Cristo ci restituisce la nostra profonda identità, la nostra essenzialità, il nostro essere… Allora cos’è l’essenziale, se non Amare? L’essenziale è l’Amore stesso nelle sue svariate forme.
Scriveva San Paolo che di tutte le virtù la più grande è l’Amore. E infatti se ci pensiamo bene, tutto passa.
Quando saremo faccia a faccia con il Signore la Fede e la Speranza non ci serviranno più perché potremmo vederlo così come egli È.
Invece l’Amore ci servirà eccome. Come scrive San Giovanni della Croce, alla fine della nostra vita saremo giudicati solo sull’Amore.
Il cristiano si è scoperto amato e capace di amare come Dio, fino a morirne. Forse allora per tornare all’essenziale basterebbe cogliere l’Amore che Dio ci rivolge… ed è tutto racchiuso in una “Parola”, è tutto “ridotto” ad un incontro.
Angela Taglialatela
