Sora 9 marzo 2016
Carissimo Angelo,
“ In Paradiso ti accolgano gli Angeli,
al tuo arrivo ti accompagnino
i santi protettori (anche i santi delle tue radici)
e ti conducano nella santa dimora del Paradiso”.
Spero e credo che tu abbia già concluso il viaggio – terra cielo – e già ti considero giunto alla casa del Padre; in questi tre mesi Egli ti ha impegnato in un lavoro duro proprio perché tu fossi pronto per la festa del ritorno a CASA e non dovessi ritardare l ‘abbraccio con Lui.
Perdonami se in questi tre mesi non mi hai mai visto accanto a te a “darti una mano”, ma l’ho fatto in modo diverso; tra l’altro, più volte al giorno, ed anche di notte, sono andato con lo spirito davanti alla Mamma Bruna a parlarle di te. Non sono venuto anche perché non potevo cancellare dai miei occhi e dalla mia mente il tuo viso sorridente acquisito in tanti anni di leale collaborazione e amicizia vera.
Ieri mattina (8 marzo), per l’ultima volta ci siamo ritrovati insieme alle ore 8 per celebrare il sacrificio della Messa, e per te era veramente l’ultima.
Nel Vangelo del giorno si leggeva di Gesù che si portò sotto il portico della Piscina di Betzatà qui trovò un paralitico che vi giaceva da 30 anni. Il Maestro gli chiese: “vuoi guarire?“ lui rispose; “non ho nessuno che mi aiuti a scendere nella piscina quando si agitano le acque e qualcuno vi scende prima di me”, gli dice Gesù “alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa”. Ed egli si alzò e si incamminò verso … Poco dopo incontrandosi nel Tempio, Gesù si fa riconoscere e avviene l’abbraccio di fede e di amore riconoscente.
In quel momento io ho chiesto a Gesù che avevo tra le mani di venirti ad aiutare per sollevarti dal tuo letto di dolore
Tornato a casa ho trovato il messaggio di Dorina “Angelo ci ha lasciato…” e pensando che già vi eravate incontrati faccia a faccia con Gesù ho detto il mio “Deo gratias”.
Ora siamo noi che abbiamo bisogno di te perché tu spesso “ci dia una mano“. La tua vita è stata una continua esperienza della “ Madonna alle nozze di Cana”. Ora non smetterai mai di Avere un cuore vigile e attento alle necessità dei tuoi figli, della moglie, della madre, silenziosa e addolorata ai piedi del letto -“croce”, di tuo fratello, tua sorella e i tuoi familiari. Filippo rappresenta tutta la vastissima schiera di amici ed estimatori che in questi mesi hanno riempito tante anfore e le hanno messe a disposizione del Signore, ora tocca a te ottenere che diventino vino per tutti coloro che avevano sperato di berlo con te; ottienici che quando Gesù passerà accanto al nostro lettuccio possa dire anche a noi di gustare il Vino buono della Vigna del Padre.
Non dimenticheremo anche in vita terrena avevi ereditato l’arte di produrre e donare VINOBUONO, segno di gioia e di grazia.
Don Mario Zeverini