Light UP – Ragazzi in sinodo
L’Azione Cattolica dei Ragazzi Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo
È questo lo slogan ufficiale con il quale, dal 31 ottobre al 2 novembre 2019, una rappresentanza di bambini e ragazzi provenienti da tutta Italia, ma soprattutto la delegazione dei 7 ragazzi dell’Azione Cattolica dei Ragazzi Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo ha illuminato, di bellezza, gioia, allegria e magia Roma e soprattutto la Città del Vaticano. Obiettivo di questa tre giorni di Sinodo sono stati i festeggiamenti dei primi 50 anni dell’ACR, ma soprattutto la riflessione condivisa di tutti i ragazzi dai 4 ai 14 sul grande dono che l’ACR rappresenta per loro e per la Chiesa intera.
Un vero e proprio percorso “sinodale” suddiviso in 3 momenti fondamentali, tre tappe in cui, grazie anche all’attività svolte preliminarmente a livello parrocchiale e diocesano, ci si è potuti interrogare su cosa rappresenti la Fede oggi per i nostri ragazzi e su come gli stessi possano viverla in relazione al Vangelo di Gesù. Dapprima attraverso il racconto di chi è Dio per loro e di chi ha raccontato loro la storia della salvezza; successivamente attraverso l’accompagnamento alla riflessione e alla riscoperta del valore della preghiera personale e comunitaria dando il giusto tempo e spazio per coltivare un rapporto intimo con Signore; non ultimo, attraverso il fare esperienza di come la fede rappresenti sempre un cammino con e per gli altri.
Per raccontare al meglio l’esperienza vissuta, lasciamo spazio alle testimonianze dei ragazzi che hanno preso parte a questo evento. Per Marco Giuseppe, 13 anni: “Il Sinodo dei ragazzi è stata un’occasione per fare nuove conoscenze e stringere tantissime amicizie. Durante quei giorni abbiamo ragionato su ciò che la fede è per noi, confrontandoci con le opinioni di molti coetanei provenienti da tutta Italia. Credo che questa sia stata la più emozionante delle avventure dell’ ACR che abbia mai vissuto” . Anche per Aurora, 13 anni: “Partecipare al Sinodo dei ragazzi è stata un’esperienza di crescita sia dal punto di vista spirituale sia fraterno. il punto d’incontro con i quasi mille ragazzi, provenienti da tutta Italia, è stato la fede in Dio. Lo slogan “Light up” vuole essere un invito ad accendere i nostri cuori per accogliere Gesù e i suoi insegnamenti, portare luce dove regna ancora il buio. A noi ragazzi, il compito di essere portatori della Parola di Dio.” Per Sofia, 13 anni, : ” Aver vissuto tre giorni con i ragazzi dell’ACR di tutta Italia ha lasciato un segno molto importante nella mia vita. È stata una forte esperienza di fede, amicizia, fraternità. Sono convinta che con l’ACR possiamo portare la luce della Parola del Signore nelle nostre città e a tutti i nostri coetanei”. Anche Vittoria, 11 anni, esprime la sua gioia: “Sono contenta di aver partecipato a questa bellissima esperienza è stata un’emozione unica che porterò sempre nel mio cuore”. Per Marta, 13 anni: “Questa esperienza è stata emozionante soprattutto trovarsi all’Angelus con il Papa che ha raccontato di quanto sia bella la nostra ACR. Ho scoperto di avere una seconda famiglia così grande e unita.”
E non sono mancati i ringraziamenti. La piccola Alice, 8 anni, ci scrive: “Grazie per avermi fatto vivere questa esperienza indimenticabile che mi ha fatto lacrimare gli occhi quando il Papa ha aperto la finestra. Quanta gioia questo ricordo lo terrò nel cuore per tanto tempo, come tutto il tempo trascorso con l’ACR. Grazie alle mie educatrici Annarita e Ida per avermi fatto vivere questi 3 giorni indimenticabili”. Anche Ludovica, 11 anni, esprime un ringraziamento speciale: “Voglio ringraziare le mie educatrici per avermi permesso di trascorrere 3 giorni ricchi di emozioni fortissime che non scorderò mai. Il Sinodo dei ragazzi è stato la mia prima esperienza nazionale che ho vissuto con un po’ di ansia ma nella quale mi sono divertita moltissimo! Spero di vivere altre esperienze così…”
Quella del Sinodo dei ragazzi, è stata dunque un’occasione per “accendere” l’attenzione su quell’immensa ricchezza che la fede dei bambini e dei ragazzi rappresenta per tutti noi e su come l’esperienza associativa dell’AC valorizza questo aspetto, offrendo a ciascuno dei suoi piccoli soci uno spazio per raccontate le storie e per testimoniare al contesto in cui vivono che la fede “rende più bello il mondo in cui viviamo!”.
Ida Meglio