Convegno a Cassino sugli aspetti epidemiologici, sanitari, socio-culturali e religiosi del fenomeno migratorio
L’Ufficio della Pastorale della Salute, tramite il suo direttore Don Mario Colella, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, ha organizzato sabato 6 Febbraio u.s. presso la sala degli Abati nella Curia Vescovile di Cassino, un convegno sull’integrazione delle genti sotto gli aspetti epidemiologici, sanitari, socio-culturali e religiosi del fenomeno immigratorio.
Ad aprire il convegno è stato Don Mario Colella, con i ringraziamenti a quanti prendevano parte all’incontro, poi a seguire S.E. il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo il quale, dopo aver rivolto i saluti a tutti i partecipanti e ai relatori, ha ricordato che, come da tradizione biblica (con riferimento all’Esodo), all’origine di ogni migrazione ci sono dei veri e propri drammi sociali che comportano, di conseguenza, un cambiamento nelle abitudini anche delle popolazioni che ricevono il flusso migratorio. L’Europa, per questo, sta cambiando e cambierà sempre di più. Noi possiamo trasformare questo flusso migratorio in storia di salvezza fisica, morale e sociale. La nostra domanda non deve essere “come respingere”, ma “come accogliere” e dare, così, ai migranti una cittadinanza. Ma, come gli ebrei nel Libro dell’Esodo, essi debbono adeguarsi ed abituarsi alle usanze del luogo ove verranno accolti. L’incontro, moderato dal Dott. Luigi Pietroluongo referente diocesano della Fondazione Migrantes, è proseguito con l’intervento della Dott.ssa Patrizia Indigeno, direttrice del corso di laurea di Scienze Infermieristiche dell’Università “Sapienza” presso la sede di Cassino-Pontecorvo. La relatrice, dopo aver relazionato in merito ai numeri dei flussi migratori, ha confermato quanto precedentemente aveva affermato il Vescovo circa la trasformazione della nostra società europea che sta diventando sempre più multietnica, ed è chiamata a confrontarsi con nuovi problemi, tra cui quello della cura della salute. Purtroppo gli operatori sanitari, al momento, hanno scarsa conoscenza del fenomeno migratorio e delle normative; quindi occorrerebbe una valida informazione e, soprattutto, un’efficace formazione degli stessi. “Il diritto alla salute, ha tenuto a precisare la Dott.ssa Indigeno, è la prima forma di integrazione”.
Il successivo relatore, il Dott. Lucio Maciocia, ha posto l’attenzione sui minori soprattutto quelli non accompagnati ai quali deve essere garantito un sostegno maggiore rispetto a quelli già inseriti nel loro ambito familiare.
A conclusione del convegno ci sono state varie testimonianze dirette delle esperienze vissute con i migranti, come quella ad esempio del Sig. Ulderico Rosa, dalle quali è emerso che il peggiore flagello deriva dalla perdita della voglia di vivere, dalla mancata speranza di riuscire a realizzare i propri sogni; e i ringraziamenti finali del Dott. Claudio Fellone, pedagogista, infermiere, membro dell’ufficio diocesano della Pastorale della Salute.
“Il fenomeno dell’immigrazione dovrebbe essere vissuto con uno spirito missionario” ha concluso Don Akuino Toma Teofilo, Direttore Caritas Diocesana e Migrantes…
Maurizio Facchini & Simona Fiorillo