Lo Sport entra nelle carceri

Giornata conclusiva del Corso di Scienze Motorie organizzato per i detenuti di Cassino

Lo Sport entra nelle carceri“, un progetto giunto alla seconda edizione che mira ad aiutare, attraverso lo sport, i detenuti a recuperare il senso della vita, delle regole, dell’impegno e del gioco di squadra al fine di reinserirsi positivamente nel tessuto sociale. Un progetto di vita, insomma. Grazie a tale progetto si è tenuto un Corso di Scienze Motorie per i detenuti, in collaborazione con il CONI Comitato Regionale Lazio, e l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute – Corso di Studio in Scienze Motorie.

A conclusione di questo Corso (un nuovo Corso inizierà nel gennaio prossimo), la mattina di lunedì 10 dicembre, nel campo sportivo della Casa Circondariale di Cassino c’è stata la manifestazione di chiusura per la consegna degli Attestati di partecipazione al Progetto da ottobre a dicembre. Ma quando si parla di sport, va da sé che ci sia gara, competizione e classifica. Per questo è stato organizzato un Quadrangolare di calcio fra tre squadre di detenuti e la squadra di Comunità Insieme di Ausonia, con i suoi ragazzi che giocano nelle eccellenze.

Al termine delle partite, svolte con  soddisfazione e orgoglio da parte di tutti i giocatori, c’è stato l’atteso momento delle premiazioni. Il Direttore dell’Istituto di pena cassinate, dott.ssa Irma Civitareale, con il Responsabile dell’Area Giuridico-Pedagogica del carcere Enzo Tozzi, il Presidente della “Comunità Insieme” Anelli, la prof.ssa Giovanna Calise, i rappresentanti del CONI regionale del Lazio, il Direttore del Corso di Scienze Motorie prof. Bruno Federico, con i responsabili del Corso Giampiero Orlandi e Marica Ceccarelli e i tirocinanti di Scienze Motorie, hanno chiamato le squadre, cominciando dalla quarta classificata, e consegnato loro la coppa, le medaglie, una per ogni giocatore, e gli Attestati.  Poi sono passati all’interno della prima sezione per consegnare gli Attestati ad altri detenuti che non hanno disputato la partita. Un giorno gioioso all’aria aperta che, sebbene fredda, è stata via via riscaldata da un indulgente sole, che sembrava incoraggiare l’iniziativa e scaldare gli animi.

Adriana Letta

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