Nella Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino si prega nei “Tredici martedì”
Da marzo a giugno. Nell’arco di quasi quattro mesi si articolano i “Tredici martedì di S. Antonio”, una caratteristica devozione antoniana con cui per 13 settimane ci si prepara spiritualmente alla Festa del Santo che cade il 13 giugno. Quest’anno la Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino vuole solennizzare tutti i momenti e le celebrazioni più importanti del suo calendario perché è un anno giubilare, compiendosi il 70° anniversario della consacrazione della chiesa. E dunque il Parroco, Don Benedetto Minchella, con il suo Consiglio pastorale parrocchiale, ha messo in campo svariate iniziative e poiché la devozione a S. Antonio è fortemente sentita, molte iniziative sono dedicate a lui. La prima, più importante, si è svolta lo scorso 29 marzo, quando la comunità parrocchiale si è recata in massa all’Udienza generale di Papa Francesco portando la statua di S. Antonio che il Papa ha benedetto. Ecco perché nell’altare dedicato al Patrono della parrocchia, oltre ad essere posto il simulacro del Santo in grande onore, sono esposte le fotografie più significative del Papa davanti alla statua cassinate mentre prega, la guarda e la benedice. Un momento che rimarrà per tutti i numerosissimi partecipanti indimenticabile.
Ma occorre anche crescere spiritualmente e non fermarsi ad una mera devozione di richiesta: bisogna imparare a conoscere il Santo, la sua vita, la sua opera ed il suo spirito per poter conformare la propria vita sul suo modello. E allora verrà fatta, come ogni anno, la tradizionale “Tredicina” dal 31 maggio al 12 giugno per poi festeggiare il 13 giugno, ma c’è dell’altro. Si è deciso di fare anche i “Tredici martedì di S. Antonio” in preparazione alla festa.
Così dal 22 marzo (doveva essere il 21 ma, essendo la festa di S. Benedetto Patrono di Cassino, fu spostato in via eccezionale al giorno seguente), ogni martedì i fedeli si riuniscono alle 18.15 in chiesa per il rosario antoniano, poi c’è la Messa con preghiere antoniane, che inizia con l’esposizione sull’altare della preziosa Reliquia del Santo Patrono e, a seguire, una preghiera articolata in tredici orazioni e letture, una per ogni martedì, che ripercorrono gli aspetti più significativi della vita e della santità di Antonio, tornato alla Casa del Padre a soli 36 anni, modello per tutti di: fede, speranza, amore, carità, umiltà, ubbidienza, povertà, purezza, penitenza, preghiera; negli ultimi tre martedì, si riflette su S. Antonio cantore di Maria, sulla sua morte e la sua gloria. Ogni giorno, dunque, si legge e, pregando, si riflette su uno degli aspetti della santità di Antonio, poi ci si raduna all’altare laterale a lui dedicato portandovi anche la Reliquia. Si prega e si canta il “Si quaeris“, poi il Parroco benedice il pane di S. Antonio che viene distribuito, e dà la benedizione con la Reliquia; infine i fedeli si mettono in fila ordinatamente per aspettare il proprio turno e dare un bacio alla Reliquia.
Perché proprio il martedì? Il martedì è il giorno in cui si celebrarono i funerali di Sant’Antonio, in seguito alla morte avvenuta venerdì 13 giugno 1231. Inoltre, si racconta che lo stesso sant’Antonio, apparso a Bologna nel 1617, abbia raccomandato di pregarlo per più martedì consecutivi. La persona che ricevette il messaggio lo mise in pratica e ottenne la grazia che aveva chiesto. E’ un esempio lampante di fede che si tramanda di generazione in generazione, di “tradizione”, o trasmissione, della fede.
Incredibile vedere quante persone partecipano e con che devozione e fede! E’ la fede popolare, forte, fiduciosa, granitica. Non è solo emotiva, né solo per persone semplici e magari incolte. Per tutti c’è molto da imparare dalla fede popolare. Se poi questa fede popolare viene coltivata e sviluppata con una migliore conoscenza del Santo, e quindi di Cristo, allora davvero produce prodigi.
Adriana Letta
Le foto si riferiscono al martedì della Settimana Santa, 11 aprile 2017