Lunedì 23 gennaio, alle ore 18.30, a Cassino, presso la Sala degli Abati, l’Ufficio per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligioso, nel contesto delle iniziative patrocinate dal Direttore don Antonio Molle durante la Settimana per l’Unità dei Cristiani, omaggerà la memoria dei tanti nostri fratelli, che nei Paesi dell’Europa Orientale, dalla fine della seconda guerra mondiale fino alla caduta del Muro di Berlino (1945-1989), indipendentemente dalla Confessione d’appartenenza, testimoniarono la loro fede fino al martirio di fronte alle persecuzioni comuniste intenzionate a cancellare ogni espressione religiosa, ritenendola “oppio dei popoli” secondo la tragica formula dell’ideologia marxista.
L’occasione è data dalla presentazione di un libro di don Romano Pietrosanti, professore ordinario all’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Titolo:«Imre Nagy, un ungherese comunista»
Nato nel 1896 nell’Ungheria meridionale, Imre Nagy, di fede calvinista, incrementò dal 1917 il suo avvicinamento al comunismo internazionale, mai però venendo meno al fortissimo amore per la sua Patria. Visse l’attivismo nel partito durante gli anni della furia nazista, quindi l’esilio a Mosca, il ritorno a casa nel dopoguerra e gli incarichi politici, fino a diventare capo del governo ungherese nel giugno 1953. Il suo nuovo corso riformista, mirante a costruire un “socialismo dal volto umano”, fu contrastato ed interrotto nella primavera 1955. Così Nagy si ritrovò all’opposizione. L’esplosione rivoluzionaria del 23 ottobre 1956 lo riportò al governo, ma si concluse tragicamente con l’invasione sovietica in forze del 4 novembre1956, la sua incarcerazione e la sua esecuzione il 16 giugno 1958. La sua fine spezzò in Italia il fronte social-comunista, mettendo in crisi larga parte della sinistra storica e ponendo in essa le basi per la liquidazione dell’ideologia marxista, la dialettica feconda con le democrazie occidentali, il rispetto istituzionale della libertà religiosa. La riabilitazione ufficiale di Nagy il 16 giugno 1989 ha segnato la nascita della nuova Ungheria.
Sulla sua esperienza, che, al di là di significativi prodromi polacchi, rappresentò la prima vera grande ribellione contro l’imperialismo sovietico e le dittature comuniste, dando linfa al grido degli oppressi rappresentato in larghissima parte dalle comunità cristiane, ne parleranno con Pietrosanti il Direttore della Scuola Teologica Diocesana, don Nello Crescenzi, e i professori Gaetano De Angelis, docente di Storia della Chiesa, e Antonio Renna, docente di Discipline Filosofiche. La tavola rotonda sarà guidata dal prof. Filippo Carcione, Direttore dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni.
Simone Buzzeo