Il Battesimo del Signore nel fiume Giordano ci ricordi il nostro Battesimo
Nel giorno della festa del Battesimo del Signore, domenica 13 gennaio, nella chiesa parrocchiale di S. Antonio di Padova in Cassino, il Parroco, Don Benedetto Minchella, in tutte le Messe ha invitato i presenti a meditare sul gesto di Gesù Cristo e a fare memoria del proprio Battesimo. Gesù che, essendo figlio di Dio e senza peccato, non aveva bisogno di farsi battezzare, sceglie di condividere a tal punto la condizione umana che va da Giovanni Battista a farsi battezzare. E lo fa scendendo nell’acqua del fiume Giordano, “nella melma” del fiume Giordano, ha sottolineato, perché si tratta di un’acqua opaca e per niente trasparente, segno che Gesù “si è sporcato nei peccati dell’uomo”. Il Vangelo dice, ha fatto notare Don Benedetto, che Gesù, ricevuto il battesimo, “stava in preghiera” e il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma di colomba, e una voce dal cielo disse: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
L’esempio di Gesù deve farci capire l’importanza del nostro Battesimo, perché solo allora noi siamo diventati “figli di Dio”, interiormente rinnovati a sua immagine. Ognuno di noi dovrebbe davvero festeggiare il giorno del suo Battesimo e se non lo sa, dovrebbe ricercare sui registri parrocchiali quella data così fondamentale nella nostra vita.
Per sottolineare tali concetti ed imprimerli nella mente e nel cuore dei fedeli, Don Benedetto ha compiuto un gesto che rendesse ben visibile quanto detto. Ha fatto avvicinare i fedeli, in ordinata fila, all’angolo del Battistero, che nella chiesa è stato di recente rinnovato e valorizzato non solo per la bellezza dell’antico battistero in marmo, ma soprattutto per evidenziare, attraverso i segni dell’acqua, del Cero pasquale e della colomba simboleggiante lo Spirito Santo, proprio l’importanza del Battesimo. Giunti al battistero, i fedeli ricevevano dal parroco o dal diacono un segno di croce sulla fronte con l’acqua santa dei Battesimi, poi tornavano al loro posto, con la raccomandazione di fare come Gesù, che “stava in preghiera”.
Particolarmente sentito, partecipato e toccante è stato tale gesto nella Messa del mattino dedicata ai bambini dei gruppi di catechesi e alle loro famiglie. Lunghe file di genitori e bambini hanno riempito il corridoio centrale della navata, ma tutto si è svolto con raccoglimento e silenzio, con lo “stare in preghiera”.
Il Signore ci ha salvato con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo per chiamarci ed essere realmente suoi figli. Questa meravigliosa realtà che è il nostro Battesimo dobbiamo dunque tenerla sempre presente e viva nel cuore e nella mente. Lì è nata davvero la nostra vita.
Adriana Letta