Memoria del futuro

Presentati gli Atti del X Festival della Dottrina Sociale della Chiesa

Se il Festival 2020 della Dottrina Sociale della Chiesa – “Memoria del futuro” – si è svolto online, la presentazione ufficiale degli Atti si è potuta finalmente fare in presenza, a Cassino presso la Filiale della Banca Popolare del Cassinate. Il volume, presentato giovedì 30 settembre, comprende le esperienze del Festival svolto a Verona, che solitamente ospita il Festival nazionale, ma in collegamento con 10 città italiane, compresa Frosinone, per cui si è stabilito un raccordo tra livello nazionale e locale.

Moderatrice del convegno, Maria Cristina Tubaro ha subito dato la parola al Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, che ha porto il suo saluto e introdotto i lavori e poi, in collegamento da Milano, al prof. Claudio Gentili, Direttore della rivista scientifica “La Società” che ha pubblicato in edizione speciale gli Atti. Egli ha sottolineato l’importanza della diffusione sul territorio della Dottrina Sociale della Chiesa e del fatto che si sia arrivati ad un “Festival diffuso”. In molte zone enti e imprese hanno firmato la Carta dei Valori, che è un patrimonio di umanità. Ci vuole un “progetto umano”, ha affermato, per affrontare problematiche odierne come ecologia integrale, intelligenza artificiale, digitale… Occorre accettare le sfide e collaborare basandosi sulla DSC per “la migliore politica”.

Il secondo, interessante intervento è stato del Prof. Rocco Pezzimenti della Libera Università Maria SS.ma Assunta. Molte persone, ha osservato, applicano i valori della DSC ma non lo sanno e molti cristiani non la conoscono. Ha ricordato il fondatore del Festival della Dottrina Sociale (giunto alla X edizione), Don Adriano Vincenzi che ha espresso la “genialità del cristianesimo”, non solo organizzando una volta l’anno il Festival, ma esportandolo anche in paesi lontani e dirigendo una scuola a cui i vescovi d’Italia mandavano i loro sacerdoti a seguire corsi sulla DSC. Si è soffermato sul titolo del Festival 2020: “Memoria del futuro”, osservando che fare memoria aiuta ad esprimere una motivata critica del presente per preparare un futuro migliore, ritornando al Principio. Altre sottolineature le ha fatte riguardo alla parola “Dottrina”, parola oggi poco usata ma che in questo caso significa proprio dottrina, non semplicemente pensiero, ed alla parola “persona”, parola che non cambia nel tempo, concetto dottrinario inamovibile, che comprende la dignità insita in ogni persona umana. In chiusura ha citato un saggio detto dei nativi americani: “Non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli”.

Il Vescovo Antonazzo ha apprezzato molto queste parole, ribadendo che la Dottrina non è da insegnare, ma da imparare, è il pensiero organico che raccoglie il vissuto della Chiesa nei secoli, basato sulla centralità della persona umana; che la memoria è ricordare e riportare al presente indicativo di un futuro possibile e ritornare al Principio creatore, che non significa solo “inizio” ma “fondamento basilare”.

La parola è poi andata al Prof. Alberto Lo Presti della Libera Università Maria SS.ma Assunta, secondo il quale occorre aderire all’impostazione di tutta la DSC e futuro è la parola-chiave di papa Francesco. Il suo magistero ha portato uno sguardo nuovo, dando una spallata al modo di pensare corrente e introducendo la dimensione della socialità. Ha mostrato l’interdipendenza planetaria e – novità dirompente – l’etica della posterità, la responsabilità verso i posteri. Non esiste un’etica della persona così lungimirante come quella della Chiesa, che si pone contro l’antropocentrismo dispotico basato sulla cultura dello scarto, del provvisorio, dell’effimero, dell’utilitarismo, che dettano comportamenti di grande vacuità. Ci vuole l’unità della Chiesa, la sinodalità e il discorso sociale è necessario.

Il Prof. Vincenzo Formisano, nel duplice ruolo di docente universitario e Presidente della Banca ospitante, ha parlato della responsabilità sociale di impresa, secondo la quale all’impresa giova seguire un’etica che persegua equità, bene comune, rispetto dell’ambiente e custodia del creato, perché in tal modo non cerca solo il profitto, ma crea valore condiviso e, nel tempo, diventa più competitiva. La DSC, ha detto, è una pietra miliare per gli economisti, occorrerebbe introdurne lo studio nelle università.

Il Presidente del Comitato S.a.l.e. Avv. Francesco Rabotti, promotore dell’edizione locale del Festival della DSC, si è mostrato molto soddisfatto per il bellissimo pomeriggio e per i numerosi spunti. Il valore principale della DSC, ha detto, è che dà una visione, ricompone i conflitti, ci dà le basi antropologiche per affrontare le problematiche di oggi, la forza per non smarrirci e la speranza per costruire il futuro.

Tante suggestioni non potevano non suscitare interventi e riflessioni tra i presenti, tutti molto interessati e attenti. Un saluto finale lo ha dato il Direttore generale della Banca dott. Roberto Caramanica, contento di aver assistito ad una presentazione così valida e ricca di contenuti.

Adriana Letta

Foto di Aurora Capuano

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