Celebrazione nel quartiere di Via Virgilio e in chiesa il Requiem di Mozart
Ancora una giornata densa di appuntamenti nella Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino, venerdì 20 ottobre e ancora una chiesa piena di visitatori e pellegrini che affollano i banchi e la cappella delle confessioni. L’intera mattinata è stata dedicata all’Adorazione Eucaristica, oltre che alle confessioni per cui si sono resi disponibili con grande generosità i Padri francescani venuti da Padova con le Reliquie.
La S. Messa tra le case
Nel pomeriggio le Reliquie di S. Antonio hanno lasciato la chiesa per andare ancora una volta in mezzo alla gente. Stavolta è toccato al quartiere di Via Virgilio, i cui residenti hanno ben allestito il cortile di uno dei palazzi dei ferrovieri, palazzi che dopo la guerra furono presto ricostruiti e per questo con un valore simbolico di rinascita a vita nuova, per la celebrazione della Messa, stavolta presieduta da Padre Silvano e concelebrata da P. Giuseppe e Don Benedetto. Il celebrante si è concentrato su tre frasi delle letture del giorno: Beato l’uomo a cui il Signore perdona il peccato; A voi, miei amici dico…; Non temere! Il peccatore, ha spiegato, non è solo l’uomo cattivo che ruba o uccide, ma è chiunque si allontana dal Signore e vive senza Dio. Gesù chiama “amici” i suoi discepoli perché ha condiviso con loro ciò che il Padre gli aveva rivelato, dunque l’amicizia è esperienza di fede, di cammino nella via del Signore. Non dobbiamo avere paura, perché il Signore è con noi ed è più forte e ci parla da amico, ci mette in guardia dall’ipocrisia. Il diavolo si presenta come una persona comune e innocua, ma il suo scopo è allontanarci dal Signore, insinuare il dubbio e la divisione. Quando c’è il Signore, c’è accoglienza, amicizia, condivisione. Il diavolo, invece, è l’ingannatore, che ci fa scambiare il bene con il male, ma noi – ha concluso – non lasciamoci ingannare, rimaniamo fedeli alla Parola di Dio e chiediamo a S. Antonio di accompagnarci nel cammino di vita cristiana. A conclusione della celebrazione, fuochi di artificio, per la gioia di tutti.
Il Concerto
La sera alle 21 in chiesa, su invito del Parroco, la “Schola Cantorum Lino Cappello” di Venafro ha offerto agli intervenuti un bellissimo concerto, eseguendo il Requiem di Mozart K626. A dirigere il Coro, il M° Angela Cicerone, all’organo Marciano Oliva e quattro stupende voci soliste: Francesca De Luca, soprano; Chiara Cuzzi, contralto; Gerardo D’Agosto, tenore; Flavio Pitocco, basso. Come hanno essi stessi confessato nella presentazione del concerto, misurarsi con quest’opera è stato impegnativo sì, ma senz’altro momento e motivo di crescita e di maturazione musicale. Per l’uditorio è stato un vero regalo, prezioso come pochi. Il fatto che si trattasse di un’opera, per quanto incompiuta, da eseguire tutta di seguito, senza intervalli e soprattutto senza applausi, commenti e distrazioni dopo ogni “momento”, aggiunto alla varietà e ricchezza di motivi ispiratori, di suggestioni, e di esecuzioni, ora in coro, ora per sole voci soliste ora per coro e voci soliste, ha fatto sì che tutti i presenti quasi trattenessero il fiato e seguissero con la massima attenzione il volteggiare di quelle splendide voci, così ben intrecciate, armonizzate e guidate dal Direttore. La vasta gamma di sentimenti era coinvolgente, la sacralità del testo e in molti passi la drammaticità, solo a tratti alleviata dal un tono più melodrammatico, si sentivano e si palpavano, grazie anche all’avere tra le mani il testo per poter seguire man mano lo svolgersi degli stati d’animo e del tessuto musicale, che ogni tanto, con un brano più noto, faceva sobbalzare il cuore come davanti ad un amico ritrovato. Un testo tormentoso e appassionato, così ben eseguito che ha riscosso alla fine un infinito applauso, scrosciante e convinto.
Al termine, Don Benedetto ha ringraziato caldamente gli artisti per aver accettato l’invito, e il Vicario generale della Diocesi di Isernia-Venafro Mons. Iannacone per averli accompagnati. Al Direttore ha offerto una targa-ricordo della serata. Anche numerosi musicisti presenti in sala si sono complimentati con la Schola Cantorum, che ha certamente impreziosito con questa pagina le straordinarie celebrazioni antoniane per il 70° della riconsacrazione della chiesa parrocchiale.
Adriana Letta