L’importanza dei piccoli gesti quotidiani mossi dall’amore e della preghiera che dà peso e sostanza ai giorni che scorrono
Finita la Messa feriale, lunedì 8 aprile, la chiesa di S. Antonio di Padova a Cassino si è cominciata a svuotare e a riempire contemporaneamente: andavano via gli abitués delle 19.00 ed entravano famiglie, bambini e genitori, numerosi, a frotte, con l’espressione contenta di chi si aspetta qualcosa di bello dall’incontro che sta per avere inizio. Erano i bambini dei gruppi di catechesi in preparazione alla Prima Comunione con i loro genitori, tutti coinvolti in un incontro che aveva un titolo promettente: Metti Amore dove non c’è amore.
Le aspettative si sono rivelate subito giuste e sono state ben ripagate, perché l’incontro si è tradotto in un bellissimo, intenso momento di preghiera condiviso. Il Parroco, Don Benedetto Minchella, ben supportato in ogni fase dalle catechiste, ha introdotto l’argomento per riflettere e pregare su quanto siano importanti i piccoli gesti quotidiani se mossi dall’amore, e non fatti per forza o con insofferenza o brontolando… Solo se fatti per amore, infatti, i gesti anche piccoli della vita di tutti i giorni riescono a riempire di senso la nostra vita. Se la vita non ha senso, non c’è felicità e si è in una perenne insoddisfazione che nessun bene materiale sa placare.
E allora, per rendere visibile questo concetto, è stata portata davanti all’altare una bilancia e ad ogni ragazzo è stato consegnato un biglietto colorato (a forma di cuore) dove scrivere una propria preghiera. E come si sono impegnati tutti i ragazzi a pensare e a scrivere! Poi, ordinatamente e con i genitori, sono andati a deporre nella bilancia tutte le loro intenzioni di preghiera, perché sia la preghiera a dare peso e sostanza ai giorni che scorrono.
La riflessione è stata condotta in modo molto partecipato e tutti, piccoli e grandi, sono stati coinvolti nelle letture sul foglietto predisposto, grazie anche al lavoro delle catechiste che portando qua e là il microfono, hanno fatto in modo che un po’ tutti potessero far sentire la propria voce. Questo, e l’andare di ogni nucleo familiare all’altare a deporre, come un impegno di vita, i biglietti delle preghiere, ha favorito il massimo coinvolgimento di figli, di fratelli, di padri e di madri.
Quante volte, nella normalità di oggi, si parla tra genitori e figli di fede, di preghiera, di gesti quotidiani d’amore e di propositi di compierli? Perciò questo incontro è stato un grande aiuto per le famiglie ad incontrarsi, al proprio interno e tra di loro, sul terreno della fede e dell’amore reciproco, a confrontarsi, ad imparare a parlarsi in profondità. Davvero è stato un incontro di preghiera che ha insegnato e ricordato a tutti di “mettere Amore dove non c’è amore”, perché solo così la vita cambia, ha senso e dona felicità. Proprio per questo, al termine i saluti e gli auguri di Buona Pasqua sono stati particolarmente affettuosi e sentiti, come se tutti avessero capito meglio il significato della Quaresima di preparazione e della Pasqua di gioia e di festa. Per tutti appuntamento alle prossime celebrazioni della Settimana Santa.
Adriana Letta