Dal Cantico dei Cantici 8,6: “Mettimi come un sigillo sul tuo cuore”.
Un clima raccolto nella sala San Tommaso in Sora, all’esterno la pioggia sembrava tormentare tra fulmini e vento, quel meraviglioso momento di preghiera.
Questo il clima per la comunità di Fontechiari ed altri ospiti convenuti, domenica 6 novembre per concludere un anno pastorale e delineare, nella logica della “Famiglia”, un percorso nuovo e di grande attualità, secondo la Lettera pastorale del vescovo Gerardo Antonazzo. Icona del pellegrinaggio è stata la Sacra famiglia di Nazareth.
Ore 18, il primo intervento di don Joel Tamiok, sulle dinamiche famigliari; per poi attraversare la “Porta Santa” della Cattedrale Santa Maria Assunta in Sora.
Una grande partecipazione per quest’evento che ha sottolineato il grande bisogno di concretezza nell’amore, in una società in cui il tempo e le scelte dettano il soddisfacimento dei propri desideri, senza sacrifici presenti e progetti altruistici, rilanciati sul futuro.
I segni che hanno accompagnato la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Alessandro Rea, assieme a don Joel Tamiok, sono stati offerti come testimonianza di un breve percorso missionario. Il “Bouquet nuziale” che è segno della grazia e della bellezza dell’amore; le “Fedi” simbolo dell’amore incondizionato di chi si sceglie per tutta la vita. Le “Catene” che indicano difficoltà, asperità e crisi; ed infine la frase titolo di tutto il pellegrinaggio “Mettimi come un sigillo sul tuo cuore” (Cantico dei Cantici 8,6). La celebrazione è stata animata dal coro “Adoro te”, che anima ogni mese le adorazioni eucaristiche nella stessa cattedrale.
Don Alessandro Rea
foto: Paola Cristini