Veglia Missionaria Diocesana presso Basilica di San Domenico Sora
“Quanto desidero che […] le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di Misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!” queste parole di Papa Francesco chiariscono la missione della Chiesa cristiana.
E’ proprio la Misericordia che il popolo cristiano è chiamato a portare nel mondo, ricorda il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo durante la Veglia Missionaria Diocesana tenutasi nella Basilica di San Domenico in Sora, venerdì 20 ottobre. L’invito è quello di essere missionari tutti giorni portando misericordia nella vita di chi ci sta accanto e questo è possibile solo attraverso l’agape: l’amore gratuito di colui che dona sé stesso all’altro senza pretendere nulla in cambio, l’amore incondizionato e assoluto.
La veglia, organizzata dall’ufficio diocesano per le missioni, è stata guidata da Don Pasqualino Porretta, responsabile dell’ufficio stesso, ed animata dal coro parrocchiale della Basilica. La scalinata della chiesa era stata addobbata con vari drappi multicolori, ognuno che simboleggiava uno dei cinque continenti del mondo e per ogni continente è stata fatta una preghiera particolare. Tanti i sacerdoti presenti anche nascosti nell’assemblea.
All’inizio della cerimonia, un gesto molto significativo, il passaggio di una porta simbolica posta al centro della chiesa, da parte di molti fedeli ognuno portante in mano una bandiera di un paese del mondo. Poi tutte le bandiere sono state raccolte e poste insieme davanti ad un mappamondo.
Uno dei momenti più forti è stato quello della domanda, secca e diretta, rivolta da Don Pasqualino ai presenti: “C’è qualcuno disposto a partire per l’Africa?”, certo una domanda che ha lasciato il segno. A testimonianza che nel mondo ci sono anche missionari non sacerdoti, c’è stata la testimonianza di una giovane ragazza, architetto delle infrastrutture, che, su invito di Don Pasqualino, ha comunicato a tutti la sua intenzione già maturata, di partire per l’Africa, dopo aver fatto in precedenza un’altra esperienza in Nepal.
Durante la messa il Vescovo di Rutana, Mons. Bonaventure Nahimana (in Burundi), la terra di missione nella nostra diocesi, ha ricordato i frutti che la Chiesa Missionaria ha portato nella loro terra, lì dove l’apostolato lavora quotidianamente affinché il popolo possa vivere in armonia. La preparazione dei seminaristi, i giovani e lo scambio di esperienze tra di loro, la formazione dei catechisti, la famiglia come chiesa domestica, sono tutti tasselli di un disegno più grande che parte dal desiderio di fare in modo che la Misericordia caratterizzi il pensare, l’amare e l’agire, e che quindi si faccia azione concreta nella comunità, perché attraverso di essa possiamo andare incontro al nostro prossimo, ascoltarne il dolore, accogliere “ l’altro da noi”.
Per concludere una veglia missionaria veramente aperta al mondo, ma anche intima allo stesso tempo, che ha rispecchiato proprio quello stile tipico della missionarietà, che porta lontano, ma che racconta in primis, il messaggio evangelico in parole e soprattutto in opere di bene e di misericordia.
Vincenzina Porretta
Foto: Rosalba Rosati, Piercarlo Gugliotta