La mattina del 25, nella Chiesa Concattedrale di Cassino, il Vescovo Antonazzo ha presieduto la Messa di Natale, l’oggi di Dio
Il centro è questo. Natale è il centro di tutto ciò che abbiamo fatto in un percorso di preparazione per accogliere l’evento che Dio ha suscitato. “Oggi è nato per noi il Cristo Salvatore”: questo è l’oggi, in questa celebrazione eucaristica è l’oggi di Dio, della vita cristiana, l’oggi della Chiesa. Con queste parole il Vescovo diocesano, Mons. Gerardo Antonazzo, si è rivolto al numeroso uditorio nella chiesa Concattedrale di Cassino nella solennità di Natale. Questo è il tempo che si lascia riempire dalla presenza di Dio fatto carne. La chiesa era gremita, in prima fila il Sindaco e rappresentanti dell’Amministrazione comunale, di lato il Coro interparrocchiale diretto dal M° Sonia Miele, e tra i banchi fedeli di ogni età, in un’atmosfera festosa. Sull’altare, a concelebrare, il Parroco Don Salvatore Papiro ed il viceparroco, Don Chrétien Kpodzro.
Nella sua riflessione, il Vescovo Gerardo ha continuato affermando che in tale occasione le dimensioni della divinità e della umanità sono state coniugate insieme per amore. Il potere del Natale è quello che dice l’evangelista Giovanni (1,1-18): “A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”. Quanto è delicato l’amore di Dio: lascia il potere a noi, alla nostra libertà, di accettare o rifiutare. Ci offre questa possibilità ma lascia a noi l’ultima parola. L’onnipotenza di Dio si fa debolezza davanti alla nostra libertà, si affida alla nostra risposta. Il massimo dell’amore, dunque, non è il massimo di quello che possiamo fare, ma la capacità di accettare quello che ci viene in risposta, anche il rifiuto, l’incomprensione o l’offesa. Il Natale che celebriamo è l’amore di Dio e la libertà dell’uomo, un mistero.
Quanto la nostra vita può cambiare grazie al Natale? ha chiesto Antonazzo. Se noi accogliamo il Bambino Gesù come dono, possiamo diventare figli di Dio e quindi vivere da figli di Dio, cioè vivere la condizione filiale di Gesù di obbedienza al Padre, condizione di povertà, debolezza, croce, amore. Chiediamo al Signore, ha concluso, la grazia di prolungare la gioia del Natale dopo l’Avvento, dopo l’Evento, per vivere “il tempo del Natale”, che è tempo della nostra esistenza, là dove si torna all’ordinario quotidiano. Cristo ci dia la possibilità di diventare e vivere da figli di Dio.
La celebrazione si è svolta nel raccoglimento e nella partecipazione: coinvolti nelle letture liturgiche e nell’offertorio i fedeli e in particolare alcune coppie e famiglie, secondo il piano pastorale diocesano. Al termine, Don Salvatore ha rivolto parole di ringraziamento e di auguri al Vescovo e questi a sua volta ha ringraziato e formulato auguri per tutti i presenti. Ammirati da molti dei presenti i presepi, non solo quello della Parrocchia, ma anche quelli del concorso parrocchiale di scuole e famiglie e, fuori concorso, i presepi realizzati da detenuti dopo il corso organizzato dai V.d.S., Volontari del Soccorso della Protezione Civile. Lo scambio affettuoso e gioioso di auguri ha segnato la conclusione della mattinata.
Adriana Letta