Nel nome del “Dottore Angelico”  conferito il Premio Internazionale

Per l’edizione 2017 organizzata dal Circolo San Tommaso d’Aquino

Nel luogo dove si dice sia stato battezzato Tommaso d’Aquino, una lectio magistralis e un saluto pronunciati da un insigne studioso e un Cardinale di Santa Romana Chiesa sottolineano l’importanza del Sacramento del Battesimo.

È accaduto ad Aquino, presso la chiesa di Santa Maria della Libera, durante l’evento organizzato dal Circolo San Tommaso d’Aquino per i festeggiamenti di San Tommaso. I protagonisti della storia sono il Cardinale Gerhard Ludwig Mueller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, l’ex Sant’uffizio, e il professore Gilles Emery, domenicano svizzero che quest’anno si è aggiudicato il Premio Internazionale Tommaso d’Aquino. Il suo straordinario curriculum da tomista include uno studio sulla “Tommaso d’Aquino e la Teologia Trinitaria”.

Un lavoro, ammonisce Tommaso Di Ruzza, presidente del Circolo San Tommaso, che potrebbe essere considerato astratto. Ma, sottolinea Di Ruzza, “leggendo un trattato di diritto internazionale del 1940, mi ha colpito trovare un richiamo al ruolo sociale del dogma della Trinità, nel sottolineare che le norme giuridiche non vanno sopravvalutate, e che solo riscoprendo il paradigma trinitario si potranno orientare i rapporti internazionali verso una reale pace duratura”.

Da parte il sua, mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo, nel mettere in luce il suo compiacimento per i lavori del Circolo San Tommaso d’Aquino, ha affermato che “San Tommaso ha saputo concretizzare una sintesi tra filosofia, teologia e scienze umane” e messo in luce come “per San Tommaso la Teologia deve aiutare in due direzioni, deve aiutare a sviluppare un duplice aspetto: portare a conoscere Dio e poi segue l’agire secondo Dio”.

Come ogni anno, sono anche state conferite due borse di studio del valore di 2 mila euro, interamente finanziate dalla Banca Popolare del Cassinate, ad una tesi di laurea o monografia che attualizzi il pensiero di Tommaso d’Aquino, sezione cultura e ad un’opera d’arte ispirata al pensiero di Tommaso d’Aquino, sezione arte.  Ha spiegato Donato Formisano, presidente della Bpc, che la banca “ha scelto di contribuire in questo modo perché ha voluto lavorare per premiare i giovani e gli studiosi, per premiare il loro impegno nella riflessione critica, nello studio, nella rielaborazione artistica, convinti come siamo che proprio questa sia la strada principale per la promozione umana, per la crescita sociale, per il miglioramento del nostro territorio”.

Quest’anno, il premio della sezione cultura è stato assegnato al ricercatore americano Michael J. Rubin, della Catholic University of America di Washington, per la sua tesi di dottorato in filosofia sul tema: “Il significato della bellezza e il suo status trascendentale nella metafisica di Tommaso d’Aquino”. È la seconda volta che il premio va ad uno studente della Catholic University of America.

Secondo classificato, con menzione di merito, è stato Juan Martìn Pardo Van Thienen, ricercatore della Universidad de Navarra, per la sua tesi di dottorato in filosofia sul tema: “Conoscenza divina del possibile e del reale secondo Tommaso d’Aquino”. Infine, una menzione di merito per la italiana Agnese Pisoni, della Università degli Studi di Genova, per la sua tesi di laurea in filosofia sul tema: “Aeternitas e tempus: la dimensione temporale tra Dio e l’uomo in Tommaso d’Aquino”.

Vincitore della sezione Arte è invece Francesco Vignola, un artista di Cassino che ha presentato un monotipo in plexiglass intitolato “San Tommaso d’Aquino: Nelle mie mani”.

Suggestivamente accompagnata dai Cantori della Cappella Liberiana diretta dal Maestro Valentino Miserachs Grau, mentre a fianco dell’altare campeggiava la pala d’altare che rappresenta Tommaso d’Aquino e Bonaventura di Bagnoregio, un’opera  del XVII secolo, restaurata grazie al finanziamento del Circolo San Tommaso, la cerimonia ha avuto il suo culmine nella lectio magistralis di Padre Gilles Emery, dedicata al significato teologico del Battesimo in Tommaso d’Aquino. Padre Emery ha ricordato che il Battesimo per l’Aquinate era “un segno della misericordia di Dio. E negarlo equivale a negare la stessa misericordia divina”. È chiaro che nel battesimo dei piccoli “agisce la Chiesa, ma come una madre che professa la fede, nel cui grembo il bambino si nutre e vive”. Dunque si tratta di una prassi da non abbandonare.

Nel corso dell’evento, un fuori programma: Pierre-Yves Fux, ambasciatore di Svizzera presso la Santa Sede, è stato nominato membro onorario del Circolo San Tommaso d’Aquino, un modo anche per testimoniare il legame che si è creato tra la Svizzera e gli studi tomisti: anche lo scorso anno, il premiato era svizzero. E ancora, il cardinale Mueller, in un denso discorso conclusivo, ha ripreso il tema del Battesimo sviluppato da padre Emery, spiegando che sì, è possibile fare del bene anche senza essere credenti, ma che è solo con l’immersione nella verità della Fede, attraverso il Battesimo, che possiamo trovare il “vero bonum”, la verità. Insomma, serve la ragione illuminata dalla fede per comprendere cosa è veramente buono e bello. Serve, per dirla in una parola, la grazia, come spiegava bene il “Dottore Angelico”.

Gianni Fabrizio

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