Ha aiutato le popolazioni della Marsica e della Valle Roveto all’indomani del terribile terremoto del 1915, prima personalmente e poi inviando sacerdoti, suore e volontari tra le macerie e la devastazione del sisma. Ha organizzato un comitato per l’invio di viveri e beni di prima necessità. Le sue case, nel giro di pochi giorni, hanno assistito e curato più di 400 persone provenienti dai luoghi della tragedia. “Non ci si può fermare quando c’è da soccorrere” ripeteva a Monsignor Bagnoli e al suo amico Don Luigi Orione. Questa è stata l’opera di San Luigi Guanella, nel 1915, nelle terre d’Abruzzo.
Cento anni dopo sono arrivate a Civitella le reliquie del Santo che tanto bene ha fatto per le popolazioni rovetane. Ad accoglierle il vicario generale della nostra diocesi, Monsignor Antonio Lecce, insieme ad alcuni sacerdoti della Valle Roveto, della diocesi dei Marsi e dell’opera di Don Guanella.
«È lo Spirito Santo che ci fa fare memoria di chi, prima di noi, ha seguito la strada del Signore» ha spiegato Monsignor Lecce, sottolineando poi che San Luigi Guanella è stato il segno della provvidenza di Dio che arriva a donare la speranza anche nel momento della prova e a portare salvezza anche dove c’è la morte e il dolore.
Al termine della celebrazione, poi, un ricordo del Santo da parte di Don Angelo Piacente e Don Michele Saltarelli, che si sono definiti parroci di un’ideale parrocchia di San Luigi Guanella. «Dove c’è l’orizzonte di Dio» il loro commento «anche il male si ferma e si ricompone».
Maria Caterina De Blasis
Foto Benedetto Di Pietro