Non lasciatevi contaminare da questo mondo, cercate l’antivirus

A S. Angelo in Theodice il Vescovo Antonazzo esorta i Cresimandi ad usare l’antivirus della Parola di Dio

Nella XXII Domenica del Tempo Ordinario, il Vescovo diocesano, Mons. Gerardo Antonazzo, è intervenuto a S. Angelo in Theodice per conferire il Sacramento della Confermazione o Cresima a 27 ragazzi della Parrocchia di S. Giovanni Battista e di quella di San Tommaso Apostolo in Vallemaio. Due parrocchie che si sono unite nell’ultima fase della preparazione alla Cresima dei loro ragazzi, cosa che ha permesso un incontro, un confronto ed un ampliamento degli orizzonti, facendo sperimentare la bellezza dell’essere Chiesa. “È stato bello – ha detto il parroco Don Nello Crescenzi nel presentare i ragazzi al Vescovo – condividere insieme l’ultimo tratto del cammino facendo amalgamare i ragazzi, prima con il ritiro a Canneto, poi con la raccolta di generi alimentari che abbiamo fatto insieme per le famiglie più bisognose; la Chiesa che si riscopre una”.

Emozionati e compresi, i ragazzi, guidati dalle catechiste Carmina, Daniela e Annalisa, hanno preso posto nei banchi avendo ognuno accanto a sé il proprio padrino o madrina, mentre tutto era stato preparato con cura per la solenne celebrazione: la chiesa adornata di fiori bianchi e rossi, il Coro parrocchiale pronto ad animare al meglio la liturgia, i ministranti, il sacrista, il gruppo liturgico, ognuno responsabile e consapevole del proprio ruolo, perché è dalla sintonia e dalla sinergia di tutta la comunità che dipende il buono svolgimento di un evento ecclesiale comunitario.

Ed è stato il Vescovo a collegare tutti gli aspetti del percorso fatto, illustrato dal parroco e da una catechista, e ad aprire una visione sul futuro. I ragazzi, chiamati per nome uno ad uno, hanno risposto convinti il rituale “Sì, lo voglio” alle domande poste dal Vescovo riguardo alla volontà di ricevere il dono dello Spirito Santo e vivere da cristiani. Ma, ha fatto notare Antonazzo con realismo, questo il mondo non lo vuole. La maggior parte della nostra cultura non vuole questo e comunque gli è indifferente. E, raccogliendo due assist, uno dalle parole della catechista e uno dalla Parola di Dio, il Vescovo ha fatto riflettere che ad attendere questi ragazzi c’è l’inserimento tra il cammino compiuto riflettendo sul senso del diventare cristiani e la nuova stagione di vita. Questo è un aspetto che non deve sfuggire a nessuno: è un inserimento difficile e faticoso. I dati ci dicono che molti cristiani hanno dimenticato i sacramenti ricevuti, hanno dimenticato che il “sigillo” o “carattere” della Cresima è “la certezza che Gesù ti vorrà bene per tutta la tua vita”. Cosa succederà a questi ragazzi dopo questa celebrazione? La risposta è nell’ultima frase della Lettera di S. Giacomo apostolo (Gc 1,17-18.21b-22.27) appena letta: “Non lasciatevi contaminare da questo mondo”. Ecco, ha proseguito, noi conosciamo la contaminazione ambientale o degli alimenti, ma c’è anche la contaminazione delle nostre persone. Essa genera malattie, patologie. Anche gli strumenti che usiamo per comunicare, il computer, il cellulare, hanno bisogno di antivirus per funzionare bene. Così anche noi non dobbiamo lasciarci contaminare dall’attacco dei tanti virus che ci ammalano un po’ alla volta. Sono i virus di cui ci parla Gesù nel Vangelo odierno (Mc 7,1-8.14-15.21-23): «Dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». Gesù denuncia l’ipocrisia di chi si preoccupa solo delle apparenze, dell’esteriorità, dei formalismi, come se bastasse lavare bene le mani o le stoviglie per essere puri. Bisogna guardare il cuore. Quale può essere l’antivirus per queste malattie mortali del cuore? Ce lo dice S. Giacomo: “Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi”: questo è il germe vero, il seme che dobbiamo coltivare, l’antivirus per essere veri cristiani.

Con queste parole forti e dirette Mons. Antonazzo si è rivolto ai Cresimandi, ai padrini, ai genitori e a tutti i presenti. E’ seguito il rito dell’imposizione delle mani e della crismazione e la Messa è proseguita vedendo i neo-cresimati impegnati e protagonisti, come nell’offertorio e nella preghiera dei fedeli. Infine, non poteva mancare la foto-riordo di gruppo, per concludere una giornata sicuramente memorabile.

Adriana Letta

Foto di Loredana Fargnoli

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