Epifania del Signore
La festa dell’Epifania, come poche altre feste, ha un valore futuro, escatologico oltre che storico e commemorativo di un evento avvenuto nel tempo. L’Epifania, infatti, significa “manifestazione”, manifestazione di Cristo Signore nel mondo. Ma questa manifestazione oltre che storica la prima volta che è venuto sulla terra è anche profetica perché compie il disegno divino di salvezza per tutti gli uomini.
Come è avvenuta la prima Epifania? Sappiamo tutti e ascoltiamo anche oggi nel Vangelo la vicenda dei Magi, dottori, scienziati, sacerdoti di altre religioni forse, che vanno, guidati da una stella, a Betlemme non senza un impulso soprannaturale che li induce a seguire quel segno grande ed evidente del cielo.
Davanti a questo prodigio anche Gerusalemme è tutta sconvolta, insieme al suo perfido re Erode. Tutti hanno paura di perdere qualcosa da questa manifestazione: il regno? Il benessere? Le proprie posizioni politico-religiose? La propria religiosità fai-da-te? Tutto può essere altrimenti non si spiega il turbamento per il compiersi delle Scritture.
Depositari dell’annuncio per la vecchia Gerusalemme sono dei pagani. Essi sono condotti, essi sanno, essi sono istruiti dall’alto. Essi sono accoglienti, docili e semplici davanti ai segni divini e si prostrano volentieri davanti al Re di Israele che è nato. Lo adorano. Come un Dio. Sanno che è Dio. Loro lo sanno. Gerusalemme ed Erode non lo sanno. Non lo credono, pur potendolo credere dalle profezie.
Perché questa durezza di cuore? Per motivi umani? Non sembrano sufficienti. Il maligno di solito si annida dove è il più santo dei santi. Gerusalemme era la città santa per eccellenza. Là vigilava pure il nemico per dividere gli animi e corrompere i cuori. Così l’Israele ufficiale non riconosce la manifestazione del Signore, anzi la perseguita. L’eccidio degli innocenti da parte di Erode verrà come conseguenza del suo rifiuto della manifestazione pubblica del Messia.
I Magi trovarono il bambino con Maria … Certamente è Maria che offre Gesù all’adorazione dei Magi. Maria è arbitra anche della manifestazione universale di Gesù al mondo, oltre che della sua Incarnazione. Maria è arbitra sempre dei fatti di Cristo. Le nozze di Cana lo confermano.
A Lei è stato dato il potere di agire per conto e in concomitanza con Cristo tanto da essere chiamata Mediatrice e Corredentrice del genere umano. La manifestazione del Signore, o Epifania, è la conseguenza logica dell’Incarnazione. Come Maria è stata scelta da Dio per mezzo dell’angelo per compiere il grandioso ministero dell’Incarnazione così ancora Ella è scelta dall’alto per permettere la manifestazione, la conoscenza di Gesù in tutto il mondo.
Si può dire che Gesù non agisce mai da solo nel suo ministero ma sempre in simbiosi con Maria, dal primo istante della sua esistenza terrena fino alla morte e alla gloria. Così Maria è partecipe e cooperatrice della missione del Figlio. Aprirono i loro scrigni ed offrirono oro, incenso e mirra.
Il culmine della ricerca dei Magi si conclude con la loro offerta davanti a Dio. Essi offrono ciò che hanno di più prezioso, doni materiali ma anche simbolici e profetici a detta dei Santi Padri della Chiesa. Se veramente si cerca Dio e lo si trova, si arriva anche a sacrificare tutta la propria vita per Lui. Questo faceva imbestialire i tiranni pagani che non capivano l’offerta totale dei martiri a Cristo. I Magi lo capirono, sostenuti dalla grazia.
La prima a capirlo nella storia però è stata la Vergine Maria che, Immacolata nel cuore, ha donato tutta la sua esistenza a Cristo senza nessuna eccezione. I Magi nella loro offerta ripetono l’offerta di Maria: Eccomi, sono l’ancella del Signore (Lc 1, 38). Compiono il loro atto di consacrazione a Dio e tornano a casa guidati dalla Grazia che non permette che si incontrino nuovamente con Erode.
Così è la vita del Cristiano che ha incontrato Maria Santissima e per mezzo di Lei Cristo, nascosto nel suo Cuore. Va sempre in cerca di Lei e alla fine di un cammino di maturazione spirituale vuole consacrarsi integralmente a Lei, donarle tutto per ricevere il dono del suo grembo benedetto, il Figlio di Dio fatto uomo in Lei.
E’ questa la stella che guida i santi verso la perfezione: il Cuore di Maria che porta con Sé tutta intera la Grazia di Cristo. E’ questo che è richiesto oggi ad ogni Cristiano: andare in cerca di Maria, la stella della salvezza, per essere integralmente inseriti in Cristo per mezzo di Lei, per essere riempiti di una grandissima gioia come i Magi.
Questa grandissima gioia, essendo soprannaturale, nessuno la potrà mai togliere (Cf. Gv 16, 23), neanche con lusinghe e tormenti. Sarà il segno del Cristiano vero, figlio di Maria Immacolata, che dona la vita in modo alto come coloro che la seguono e si offrono totalmente e senza riserve a Lei. Come non leggere in questa luce la gioia di San Massimiliano Kolbe anche tra i tormenti di Auschwitz dove riusciva a donare pace e conforto nonostante il turbinio delle passioni più crudeli di quel luogo d’inferno?
Anche noi in questi tempi turbinosi di passioni scatenate, di leggi disordinate, di guerre ipocrite, troviamo gioia e pace nel grembo di Maria dove abita la pienezza di Cristo.
di P. Luca M. Genovese
Fonte: Settimanale di P.Pio