Omelia Cardinale Angelo Bagnasco al Santuario della Guardia

San Giovanni Incarico, 10.9.2015

Millenario del Santuario della Madonna della Guardia

OMELIA

“Un Millenario ricco di storia e di futuro”

 

 

Cari Confratelli nell’Episcopato, nel Sacerdozio e nel Diaconato

Cari Fratelli e Sorelle nel Signore

 

Con gioia ho accolto l’invito del Vescovo di questa Veneranda Diocesi,   S.E. Mons. Gerardo Antonazzo, a partecipare al Millenario del Santuario “Maria Santissima della Guardia”, e al Centenario dell’incoronazione della sacra immagine da parte del Capitolo Vaticano. È una festa di famiglia perché tocca l’intera comunità diocesana insieme al suo Pastore: è di famiglia perché riguarda la Madre del Signore e, quindi, di tutti noi suoi figli.

 

  1. Ha ancora valore, per il nostro tempo schiacciato sul presente, ricordare il passato? Ha senso fare festa? Non è forse una nostalgia di tempi andati,un rifuggire dall’oggi? Se ascoltiamo il nostro cuore, cari amici, esso ci dice che non è così, che la verità è diversa; ci dice che noi – uomini moderni – ne abbiamo bisogno non solo per non smarrire la strada, ma addirittura per essere noi stessi! Che cosa saremmo se dimenticassimo le nostre radici? Se perdessimo la memoria della nostra storia? Essa è intessuta di persone care, di nomi, di tradizioni, di sacrificio e fatica, di gioie e dolori, di esistenza semplice e vera, dove la parola e gli impegni, il dovere e l’amore, avevano spessore e riempivano la vita delle persone, delle relazioni, della società. Dove la gente – più di oggi – viveva insieme, singoli e famiglie. Dove le vicende erano personali ma anche comuni, perché partecipate come qualcosa che interessava la comunità intera. Anche la curiosità gli uni verso gli altri non è forse una certa espressione di interesse e di condivisione? Tutto contribuiva a creare e sostenere quel senso di appartenenza ad una storia che assomiglia alle radici di una pianta solida e feconda di bellezza, di vigore e di vita.

 

  1. In questo intreccio, incontriamo la linfa della fede, delle verità alte, dei valori nobili che illuminano i passi e indicano i comportamenti del bene. Al fondo di questo intreccio, troviamo, ieri come oggi, il mistero dei una presenza, la persona di Cristo, luce delle genti, centro della storia e del mondo. Cari Amici, cosa saremmo senza di Lui? Che cosa sarebbe la nostra esistenza terrena? Una scintilla nella notte dell’universo, che si accende e subito si spegne; un’ombra evanescente che si trascina nel tempo. Saremmo dei vagabondi che non sanno da dove vengono e dove vanno: un presente senza futuro perché senza passato. Quanto bello e decisivo è allora ricordare le tradizioni di un popolo, sentire di avere una casa che conserva ricordi cari, esempi e tracce di vita che ci aiutano portare i nostri giorni. Ecco perché oggi, celebrare il millenario di questo santuario non è vano, ma vitale; ecco perché siamo qui oggi in tanti, e ci sentiamo uniti, appartenenti ad una storia che continua, a un popolo che cammina.

 

  1. Dove c’è il Signore Gesù, c’è anche la Madre sua, la Santa Vergine che qui veneriamo da un millennio come la nostra celeste Guardiana. Anche Genova, la mia amata Diocesi, la venera e la onora, e vi ringrazio perché ogni anno una bella rappresentanza della vostra comunità partecipa alla gioia del nostro santuario. Vorrei che tutti volgessimo i nostri occhi a Lei: Lei ci guarda e noi la guardiamo. E in questo incrocio di sguardi ci sentiamo letti, compresi, abbracciati. Non è forse questo lo sguardo di una madre verso i suoi figli? Spesso lo sguardo supplisce alle parole, soprattutto quando i figli – perché troppo piccoli, per timore o per vergogna – non sanno formulare parole o preghiere. Ma lei, nei nostri silenzi, posa i suoi occhi su di noi e ci fa sentire la sua carezza materna.

Siamo alle porte del grande Giubileo della Misericordia che il Santo Padre Francesco ha donato alla Chiesa: il Millenario è stato provvidenziale, porta d’ingresso che precede la Porta Santa che attende tutti.

 

  1. Quale messaggio ci consegna la Vergine Maria? Ognuno lo sa nel suo cuore, perché ha rivolto a Lei le sue preghiere, ha confidato pene, desideri, speranze: i genitori, i ragazzi e i giovani, gli anziani e i malati… in ogni famiglia vi sono luci e ombre.

Vorrei discretamente inserirmi in questo dialogo intimo, e prendere lo spunto semplice e immediato dal titolo con cui la invochiamo da mille anni. Ella è la celeste Guardiana e ci invita non solo a volgere i nostri occhi ai suoi, ma anche a tener fermi i nostri cuori nel suo. Solo così sentiremo i palpiti del cuore di Gesù, sentiremo il fascino del suo amore per noi, il paziente richiamo sulla via del bene, l’invito a non avere paura, ad annunciarLo con gioia: Egli è il rivelatore del Dio invisibile, è il primogenito di ogni creatura, è il fondamento di ogni cosa; Egli è il Redentore, il Maestro della vita, Colui che ci conosce e ci ama, il compagno e l’amico dei nostri giorni. Colui che deve venire e che deve, un giorno, essere il nostro Giudice e, noi lo speriamo, la pienezza eterna della nostra gioia. Egli è il Pane, la Fonte d’acqua viva per la nostra fame e per la nostra sete. Come noi e più di noi, Egli è stato piccolo, povero, umiliato, lavoratore, fuggiasco, paziente. Egli è la chiave dei nostri destini, il Figlio di Dio, il Figlio di Maria, la benedetta tra tutte le donne, madre sua e madre nostra. Il mondo ha bisogno di Lui anche se a volte non lo sa o è indifferente. Facciamo risuonare il suo nome là dove viviamo e lottiamo, facciamolo risuonare per tutta la fila dei secoli, fino ai confini della terra e dell’uomo. Sì, la Madonna della Guardia ci porta Lui, ci affida a Lui e ci consegna Lui come il tesoro più prezioso che possiamo avere e annunciare a tutti. Sarà questa la corona più bella e desiderata che possiamo offrirle. E tutti noi lo vogliamo!

 

                                                                                     Angelo Card. Bagnasco

                                                                           Arcivescovo Metropolita di Genova

                                                                  Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

https://www.diocesisora.it/pdigitale/un-bagno-di-folla-per-la-solenne-celebrazione-presieduta-dal-card-bagnasco.html

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