Custodi della sapientia crucis
Omelia per la Messa esequiale di p. Antonio Graniero
Sora, chiesa dei PP. Passionisti – 13 luglio 2020
“A chi cammina per la retta via, mostrerò la salvezza di Dio” (Salmo resp.).
Il continuo camminare di p. Antonio per per motivi di salute lungo le vie della Città a cui eravamo ormai abituati possiamo assumerlo come metafora di un cammino interiore grazie al quale ha saputo conservare la “retta via” della professione religiosa con l’esercizio dei consigli evangelici di povertà, obbedienza e castità, fedele alla scuola del grande maestro s. Paolo della Croce. Ha camminato per la “retta via” della fedeltà allo spirito della sua consacrazione, sempre attento e premuroso nel rendere buona testimonianza al Signore e alla sua “famiglia” religiosa. Un passionista appassionato dell’amore della Croce, abbraccio di redenzione universale.
Padre Antonio Graniero è morto nel giorno anniversario del 46° di sacerdozio, all’età di 73 anni. Da tempo soffriva di diabete e vari problemi cardiaci che negli ultimi anni lo avevano costretto a vari ricoveri presso strutture ospedaliere locali e della capitale. Nonostante la fragilità della salute fisica, padre Antonio Graniero ha continuato a vivere con semplice umiltà la vita comunitaria e a svolgere con puntualità la sua collaborazione pastorale in alcune comunità parrocchiali della Città di Sora. Fino alla sera precedente il suo decesso, quando si era dedicato alla confessione dei familiari e dei ragazzi che avrebbero ricevuto il sacramento della Cresima il giorno dopo.
Apprendo volentieri e condivido alcune note biografiche perché caratteristiche di esemplare linearità umana, culturale e spirituale. Padre Antonio di Sant’Antonio di Padova (al secolo Antonio Graniero) era nato l’8 aprile 1947 a Sant’Elia a Pianisi (Campobasso), nella Diocesi di Campobasso-Boiano. Entrò tra i passionisti nella scuola apostolica di Calvi Risorta nei primi anni 1960, dopo gli studi medi e ginnasiali interni, entrò nel noviziato di Falvaterra, per svolgere, insieme ad altri suoi confratelli, l’anno di preparazione alla professione religiosa.
Ultimato, con ottimo giudizio, l’anno di prova emise la prima professione dei consigli evangelici e del voto della Memoria Passionis, il 28 settembre 1966, a Falvaterra nelle mani del superiore provinciale del tempo, padre Sebastiano Cerrone. Seguì gli studi filosofici e teologici tra lo Studentato di Ceccano e la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sez. San Tommaso d’Aquino di Napoli negli anni 1966-1974.
Fu ordinato presbitero, una volta conclusi gli studi teologici in preparazione al sacerdozio, l’11 luglio 1974 nella Chiesa di Santa Maria ai Monti in Napoli. Ha conseguito la specializzazione in Teologia a Roma. Subito impegnato nel campo della formazione delle nuove generazioni di Passionisti, fu destinato a Calvi Risorta, dove svolgeva anche il compito di parroco a Campozillone, ufficio che ha ricoperto in altre circostanze e in altre comunità dove l’obbedienza lo inviava.
Fu anche Superiore della comunità passionista di Calvi Risorta per un quadriennio. La maggior parte degli anni della sua vita religiosa e sacerdotale l’ha vissuta nella comunità di Sora (Fr), dove ha svolto il compito di vicario per diversi mandati. Stesso ufficio ricoperto ad Airola (Bn), dove negli anni nel primo decennio del 2007-2011, ha svolto anche l’ufficio di parroco di San Michele a Serpentara. Ritornato nuovamente a Sora, qui ha vissuto negli ultimi anni la sua impegnatissima vita di religioso passionista, vice-parroco e cappellano.
Padre Antonio Graniero ha goduto sempre della stima dei confratelli e della gente, facendosi apprezzare per il suo stile riservato, rispettoso ed equilibrato. Sacerdote di notevole cultura, studioso, collaboratore della Rivista Presenza Missionaria Passionista, era impegnato soprattutto nel campo della catechesi e nella formazione scritturistica. Aveva anche un profilo Facebook molto attivo e seguito, dove offriva pillole di saggezza quotidiana e riflessioni di carattere spirituale, molto apprezzate dai suoi amici. Forse il presentimento di un’involuzione ulteriore del suo stato di salute, lo aveva ispirato a scrivere la sera prima del giorno anniversario di ordinazione un messaggio di ringraziamento per gli auguri che gli sarebbero arrivati dagli amici il giorno dopo. Le sue parole di ringraziamento preannunciavano il suo saluto.
Religioso di poche parole e molta azione, è stato sempre attento al rispetto delle persone, sia confratelli che fedeli laici. Un cuore semplice e buono, Padre Antonio Graniero sapeva parlare con il silenzio, perché a guidare il suo cammino di religioso e di Passionista era lo spirito del Fondatore, San Paolo della Croce, la sua devozione a San Gabriele dell’Addolorata, alla Beata Vergine Addolorata e ai santi patroni.
Padre Antonio non ha avuto mai rimpianti per le decisioni prese durante la sua vita. La scelta di far parte della grande famiglia religiosa passionista l’ha condivisa e testimoniata come la sua naturale ragione di vita. Direi: nato passionista! Gesù dice nel vangelo odierno di essere venuto a portare la “spada” (Mt 10,34). In realtà, il termine greco (makaira) indica il coltello di cui ognuno poteva munirsi nella vita quotidiana. Gesù mette in guardia dal rischio della “fusione mortale” con la famiglia di origine; pertanto occorre che il coltello faccia la sua parte, il suo lavoro di “separazione”, di rottura tra la logica del mondo e quella del Regno. Affiora una nuova comprensione del concetto di famiglia: nella nuova logica del Regno di Dio che Gesù viene a inaugurare, la famiglia “spirituale”, che si organizza intorno alla sequela di Cristo (cf. Mt 4,18-22), diventa prioritaria rispetto alla famiglia carnale.
Questo radicalismo interpella sempre i discepoli del Signore quando immaginano, sbagliando, una sequela che non debba mettere fondamentalmente in discussione la fiducia che hanno in questo mondo e nelle sue attrattive (papa Francesco chiama questa tentazione “mondanità spirituale), pretendendo di seguire Gesù senza prendere la croce (v. 38; cf. 8,18ss). Voler “assicurare” la propria vita costruendola sulle logiche del mondo (legami familiari, potere, sapere, avere, ricchezze, sicurezze, dipendenze gratificanti…) è affossare la propria esistenza nel nulla. Invece chi “perde” la propria vita per seguire radicalmente Cristo, la “guadagna” perché la sua scelta risulterà essere un investimento sicuro.
Padre Antonio Graniero ha saputo dimostrare che la “croce” è il cuore della rivelazione cristiana e che solo la “sapientia crucis” alfabetizza il linguaggio dell’amore più grande e più straordinario. Con tale spirito evangelico p. Antonio ha vissuto, amato e servito la sua famiglia religiosa e la Chiesa. Mentre sentiamo il dispiacere umano del distacco dalla sua presenza fisica, celebriamo il ringraziamento a Dio per averlo donato alla famiglia religiosa passionista e alla nostra Città come testimone della sequela di Cristo di cui è stato discepolo e missionario.
+ Gerardo Antonazzo