Una intensa giornata di celebrazioni, la mattina a Montecassino ed il pomeriggio in città, per onorare S. Benedetto, Patrono di Cassino e d’Europa
Sono giunti all’apice e alla conclusione i solenni festeggiamenti in onore di San Benedetto, Patrono principale di Europa e di Cassino giovedì 21 marzo, giorno in cui si fa memoria del transito del Santo Abate.
La mattina a Montecassino sono convenute personalità e autorità di rilievo, tra cui il viceministro degli Affari Esteri on. Emanuela Del Re in rappresentanza del Governo, vari Ambasciatori d’Europa accreditati presso la Santa Sede o il Quirinale, il Prefetto di Frosinone Ignazio Portelli e le più alte cariche istituzionali della provincia, accolte con gli onori militari. Per la città di Cassino era presente il Commissario straordinario Benedetto Basile e sono giunti in abbazia anche i Sindaci della Terra Sancti Benedicti, con i Gonfaloni dei loro Comuni, anch’essi ricevuti con gli onori. Tutti si sono portati nella Basilica Cattedrale dove un solenne Pontificale è stato presieduto dal Card. Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, e concelebrata dall’Abate di Montecassino Donato Ogliari, dal Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, dai monaci e molti Sacerdoti. Una celebrazione a cui partecipava una folla di fedeli che riempiva la Basilica, particolarmente solenne e toccante, iniziata con l’ostensione delle insigne Reliquia di S. Benedetto, mentre il canto gregoriano, stupendamente eseguito dai monaci e dal Coro “Annibale Messore” di S. Ambrogio sul Garigliano, innalzava gli animi accompagnando tutta la liturgia.
Nell’omelia il Cardinale, commentando il vangelo delle Beatitudini, lo raffrontava con la Regola di San Benedetto, soffermandosi particolarmente sui misericordiosi e sugli operatori di pace, la Pax che ogni casa benedettina coltiva e che accoglie il visitatore come atmosfera rigenerante. E proprio questo sforzo di costruire unità e pace, che Benedetto raccomanda ai suoi monaci, i quali non sono più latini e barbari, liberi e schiavi, ricchi e poveri ma tutti fratelli, risuona con particolare attualità nella situazione odierna, non solo in Italia ma anche in Europa, dove davvero urge un rinnovamento etico e spirituale che attinga alle radici cristiane del Continente.
La Benedizione finale impartita dal Card. Becciu, grazie alla concessione del Santo Padre, ha donato il privilegio dell’indulgenza plenaria ai partecipanti che si trovassero nelle condizioni canoniche previste. Al termine del Pontificale, usciti all’aperto, dove un bel sole, degno del primo giorno di primavera, illuminava e scaldava tutto, autorità e presenti hanno potuto godere di un momento privilegiato e magnifico: la Fanfara dell’Arma dei Carabinieri, postasi nel chiostro del Bramante, ha suonato alcuni brani musicali e infine l’Inno degli Italiani, che ha fatto scattare sull’attenti tutti i militari presenti e mettere la mano sul cuore agli altri. Una degna conclusione di una mattinata tanto importante.
Il pomeriggio a Cassino è stato altrettanto intenso. Alle ore 17.00 la Reliquia e la statua lignea di S. Benedetto hanno lasciato la chiesa del monastero di Santa Scolastica per giungere, processionalmente, alla vicina chiesa Concattedrale, precedute, scortate e accompagnate dall’intero Corteo Storico “Terra Sancti Benedicti”. Uno spettacolo di colori e di bellezza declinati in mille forme. La Celebrazione eucaristica è stata presieduta dallo stesso Card. Giovanni Angelo Becciu che aveva celebrato al mattino, e concelebrata dal Vescovo Antonazzo, dall’Abate Ogliari di Montecassino, dal nuovo Vicario diocesano Mons. Alessandro Recchia e da vari sacerdoti diocesani. In apertura, il Vescovo Antonazzo ha porto parole di vivo ringraziamento al Cardinale per aver accettato di venire anche in città. Al momento dell’omelia, il Cardinale, postosi davanti all’altare con i fogli in mano, non ha voluto poi leggerli, ma ha preferito parlare “col cuore” al popolo, che prontamente gli ha tributato un forte applauso. Voi certamente già sapete tante cose su S. Benedetto, ha esordito, ma vediamo di andare all’essenziale di tutto quello che ha fatto e insegnato. Ebbene, la cosa essenziale che sta ancora oggi alla base di tutto, attualissima, è che stare con Gesù è bello e riempie il cuore e la vita, purché sia insieme agli altri, in comunione. Tutto il resto nasce da questa fondamentale esperienza di vita.
Al termine della Messa, il Cardinale ha ringraziato l’Abate, il Vescovo e tutti i presenti per avergli fatto trascorrere un’intera giornata con S. Benedetto, poi è ripartito, mentre celebranti, Corte Storico e fedeli uscivano in processione per le vie della città portando con onore e bellezza la sacra Reliquia e la bella statua del Santo di Norcia. Ritornati tutti in piazza Corte, compresa la delegazione del Comune con il Commissario straordinario che ha seguito tutto il percorso, un bel momento è stato quando dalla loggia del Palazzo Badiale si sono affacciati i celebranti e prima l’Abate ha dedicato un pensiero ai presenti, poi il Vescovo, che ha suggerito: ora le parole che abbiamo sentito su S. Benedetto debbono diventare fatti nella nostra vita. Dopo aver recitato tutti insieme la Preghiera a S. Benedetto, il Vescovo e l’Abate, insieme, hanno impartito la Benedizione alla Città, all’Europa e al mondo. Uno spettacolo pirotecnico si è sprigionato con fragore e bagliori colorati in cima al tetto della chiesa, da tutti gradito. L’Inno a S. Benedetto eseguito dalla Banda Don Bosco Città di Cassino, che ha accompagnato tutta la processione con la musica, ha chiuso una giornata di festeggiamenti. Anzi, la vera conclusione è stata il riportare la reliquia e la statua al monastero delle monache benedettine di S. Scolastica. Solo allora si può dire che, calato il sipario sui festeggiamenti 2019 in onore di S. Benedetto nel 75° dalla distruzione dell’abbazia e della città, si sia dato appuntamento al prossimo anno.
Adriana Letta