Domenica 18 novembre la Zona pastorale di Cassino ha risposto con generosità all’appello di Papa Francesco per la Seconda Giornata Mondiale dei Poveri
«Questo povero grida e il Signore lo ascolta» (Sal 34,7). Siamo chiamati a incontrare le diverse condizioni di sofferenza ed emarginazione in cui vivono tanti fratelli e sorelle che siamo abituati a designare con il termine generico di “poveri”. Così inizia il Messaggio di Papa Francesco per la Seconda Giornata Mondiale dei Poveri, fissata per domenica 18 novembre. E si sofferma poi sui tre verbi: “gridare, rispondere, liberare”. La condizione di povertà, dice, diventa un grido che attraversa i cieli e raggiunge Dio. Se arriva lì, deve poter arrivare anche alle nostre orecchie. Il Signore ascolta e risponde: è una partecipazione piena d’amore alla condizione del povero. “Liberare”: il povero della Bibbia, dice ancora Francesco, vive con la certezza che Dio interviene a suo favore per restituirgli dignità. La povertà non è cercata, ma creata dall’egoismo, dalla superbia, dall’avidità e dall’ingiustizia. E’ da una vicinanza concreta e tangibile che prende avvio un genuino percorso di liberazione e questo compete ad ogni cristiano, che si faccia “strumento di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri”.
A queste riflessioni e a questo invito pressante del Santo Padre ha cercato di rispondere la Caritas diocesana, scegliendo non di recarsi a Roma dal Papa, ma di aprire le proprie porte e farsi prossima ai poveri del territorio, cercando la collaborazione di tutte le realtà che accolgono persone con disagi di qualunque tipo. Ed è nato a Cassino l’Open Day della Mensa Caritas, aperta dal mattino per la colazione fino alla sera per la cena, ad accogliere le persone che hanno avuto difficili percorsi di vita e soffrono la povertà non solo materiale ma anche spirituale. Alle 11.00 i presenti hanno partecipato alla S. Messa nella vicina Chiesa Concattedrale.
Con la collaborazione delle Caritas parrocchiali, dell’Unitalsi, degli Scout, dell’Azione Cattolica e di molti volontari, si è cominciato a preparare l’esterno con palloncini colorati e la sala interna, per poter offrire un momento festoso, sereno, familiare. E sono giunti gli abituali ospiti della mensa, tra cui gli studenti universitari indiani che attualmente vengono accompagnati dalla Caritas nel momento difficile dell’inserimento in attesa che si sblocchi l’iter burocratico dei promessi aiuti dell’ateneo. Ma oltre a questi, sono giunti tanti altri ospiti, dalla Casa-famiglia Peter Pan, dalla Comunità Exodus, dalla Casa della Carità, dal Centro Antiviolenza, dalla Cooperativa Ethica… e dal passaparola. Il pranzo è stato servito in due turni, per ragioni di spazio, e le presenze sono state tra 80 e più di 100. Numerose e generosissime le pasticcerie che hanno offerto dolci di ogni genere e la torta finale, ed anche altri esercizi commerciali che hanno contribuito a rendere speciale la giornata.
Quanto ai volontari Caritas e di associazioni varie, hanno fatto un vero lavoro di squadra, che ha creato un clima di fraternità e di famiglia davvero coinvolgente e allegro.
Il menu, rispettando sempre le abitudini alimentari delle diverse nazionalità e religioni, prevedeva a pranzo: due primi di pasta, una al ragù ed una carbonara vegetale, poi carne arrosto con patate e piselli, frutta e dolci. A cena: lasagne con melanzane e provola affumicata, frittate con patate e formaggio, frutta, dolci in quantità e la meravigliosa torta offerta da una pasticceria di Cassino con la scritta: “Evviva noi!”. La chitarra e la voce del cantautore cassinate Donato Rivieccio hanno rallegrato la compagnia, portando sorrisi, distensione, voglia di ballare.
Nel pomeriggio è stato il momento splendido dei bambini. Per il loro intrattenimento si erano mobilitati gli educatori e animatori di Azione Cattolica, che hanno subito organizzato dei giochi a squadre che li hanno impegnati e fatti divertire: trasformare due di loro in “mummie” avvolgendoli meglio e nel più breve tempo con la carta igienica e poi “scartandoli”; oppure, muniti di un cucchiaio da reggere in bocca, dovevano passarsi uno dopo l’altro una pallina da cucchiaio a cucchiaio, e ancora riconoscere per primi alcune canzoni e cose simili. Al termine, le due squadre, quella dei “Biscotti” e quella della “Nutella” (nomi inventati da loro), conteggiati i punti guadagnati per decretare i vincitori (tutti!), hanno appuntato su un biglietto, riflettendoci un attimo su, la cosa che di quel pomeriggio li aveva colpiti maggiormente e deposta in un cestino, dal quale poi ogni bambino ha tratto a caso uno dei biglietti, così che ad ognuno capitasse il biglietto di un altro e conservasse il ricordo e le sensazioni della giornata. A questo punto, si è aperto il rinfresco, ricco di tutte le cose che essi prediligono e a cui hanno fatto onore come si deve.
Insomma, una risposta generosa all’invito del Papa è venuta da Cassino, una giornata di festa e di compagnia insieme, potendo tutti allontanare per qualche momento i problemi e le tristezze e recuperare un po’ di spensieratezza, un pezzetto di felicità e quindi di fiducia e di speranza. E, cosa più importante, non è stato un “travaso” dagli organizzatori ai disagiati ospiti: è stato un vero scambio reciproco, in cui non si capiva più chi era volontario e chi ospite, chi dava e chi riceveva. Un recupero di umanità per tutti. Grazie a Papa Francesco, che ci ha spinto a celebrare questa Seconda Giornata Mondiale dei Poveri.
Adriana Letta