Il 6 novembre , al termine della Santa Messa, è stato distribuito il 1° numero del giornalino della Parrocchia SS. Giovanni Battista ed Evangelista di Casalvieri . PassaParola, questo è il nome, è un quindicinale curato dai ragazzi e dagli animatori dell’oratorio Sant’Onorio Martire. Come ha spiegato don Alessandro Recchia nell’editoriale del 1° numero, il giornalino “nasce dall’entusiasmo dei ragazzi e dei loro animatori e offre, nella sua semplicità, un’immagine della vita concreta della parte più giovane e vivace della comunità” affinché “ la Parola di Gesù,la fede non restano lettera morta ma diventano vita concreta, sorrisi, gioia”. Il giornalino quindi rientra tra le varie attività oratoriali che si propongono ai ragazzi per coinvolgerli e farli sentire parte di un importante progetto educativo.
Si riporta qui di seguito l’articolo dedicato all’oratorio scritto dagli animatori.
ORATORIO: CRESCERE CREATIVAMENTE
L’oratorio, nell’accezione moderna del termine, nasce intorno alla metà del 1500 quando San Filippo Neri ebbe l’intuizione di creare un luogo deputato all’educazione e al divertimento di ragazze e ragazzi. Seguendo i suoi passi, il progetto educativo dell’oratorio fu poi ampliamente sviluppato da Don Bosco nella seconda metà del 1800. Oggi, a quasi cinque secoli di distanza, l’oratorio è ancora questo; “un dono prezioso” un insostituibile centro di incontro, crescita umana e fraternizzazione per milioni di giovani.
L’oratorio però è anche un luogo nel quale diverse generazioni si trovano a confronto, ricoprendo ruoli diversi ma camminando insieme, educandi ed educatori, in un percorso di arricchimento reciproco. Cuore giovane della parrocchia, aperto a tutti i giovani presenti sul territorio, l’oratorio è quel luogo in cui ogni ragazzo deve sentirsi accolto ed importante,deve sentirsi a casa sua. Il catechista, testimone di un’esperienza di fede vissuta e concreta, con la sensibilità propria dell’educatore (dal latino e-ducere , condurre fuori, liberare, far venire alla luce ciò che è nascosto), deve essere capace di “tirar fuori” dai ragazzi che ha davanti tutte le capacità e potenzialità. L’animatore non è un intrattenitore ma colui che dona “anima” alle cose che si fanno insieme, colui che guida i ragazzi prestando attenzione ad ognuno di loro e trovando la strada giusta per instaurare un rapporto di fiducia riuscendo a divenire un punto di riferimento discreto ma sempre presente e disponibile. Nella nostra realtà parrocchiale l’oratorio è nato due anni fa, nei locali messi a disposizione dal Comune al piano terra del Vecchio Municipio, svolgendo le proprie attività il sabato pomeriggio durante il periodo invernale e organizzando un campo estivo nel mese di luglio. In questi anni numerose sono state le iniziative che gli animatori, diretti dai parroci che si sono avvicendati alla guida della parrocchia (don Joel Tamiok prima e don Alessandro Recchia dopo), hanno proposto. Si va dai tradizionali lavoretti manuali alla lotteria a premi proposta in occasione dello scorso Natale, dai giochi all’aperto alle feste in maschera organizzate durante il Carnevale fino ad arrivare all’idea di creare il giornalino dal quale vi scriviamo. Ma come nascono questi progetti? Progettare richiede una grande capacità di leggere la realtà, una sensibilità particolare di attenzione alla persona, saper “guardare oltre” , immaginare gli uomini e le donne che i nostri ragazzi sono chiamati a diventare. La programmazione è legata a fini educativi, ogni attività o lavoretto manuale che sia è pensata per stuzzicare la curiosità e l’abilità dei ragazzi, per stimolare il confronto e per “fare gruppo”.In questi due anni di attività l’Oratorio Sant’Onorio Martire di Casalvieri ha riscosso sempre maggiore successo (ben dimostrato dalla crescita costante delle iscrizioni) diventando una realtà strutturata, che conta sull’attività di un numero cospicuo di animatori e con diversi profili sui social network (Facebook, Instagram, Twitter) attraverso i quali rende partecipi delle proprie attività i parrocchiani. Gli iscritti attualmente sono quasi cinquanta e provengono oltre che dalle altre realtà parrocchiali di Casalvieri anche dai paesi vicini. I giovani sono divisi in due gruppi con programmi ed attività diversificati: il primo gruppo comprende i bambini che frequentano la scuola primaria mentre il secondo i ragazzi della scuola secondaria.«Sono risultati che ci fanno guardare al futuro con fiducia ed ottimismo» confessa don Alessandro mentre sradica le erbacce nelle aiuole della casa canonica. «Entro Natale dovremmo completare i lavori e inaugurare la nuova sede – ride soddisfatto – con tutti questi bambini quella attuale ci sta sempre più stretta».
Luigi Cicchini Martina Torti