Ordinazione diaconale di Don Giuseppe Rizzo e Don Cristian Di Silvio in Sora

La diocesi si stringe intorno ai due giovani diaconi, “servi” del Signore.

La ricorrenza della dedicazione della Cattedrale di Sora a S. Maria Assunta in cielo, ufficialmente avvenuta il 9 ottobre 1155 da Papa Adriano IV, è stata resa quest’anno ancora più solenne dall’ordinazione diaconale di Cristian Di Silvio e Giuseppe Rizzo.

La celebrazione, presieduta da S. E. Mons. Gerardo Antonazzo, ha visto la partecipazione di molti sacerdoti, diaconi e fedeli provenienti dall’intera diocesi; in particolare forte e sentita la presenza delle comunità di Santopadre e Roccasecca con i rispettivi primi cittadini, che si sono stretti attorno ai due nuovi diaconi che negli ultimi mesi hanno prestato servizio proprio nelle loro parrocchie.

L’animazione liturgica è stata affidata alla Corale della Cattedrale di Sora in collaborazione con i cori “Città di Picinisco” e “S.Germano Vescovo” di Cassino diretti dal M Giacomo Cellucci insieme alle due voci soliste di Annalaura Tamburro e Andrea Conti, accompagnati all’organo da Marianna Polsinelli. La valenza diocesana di questa celebrazione è stata ribadita dal “gemellaggio” avvenuto tra le formazioni corali della Cattedrale sorana e della Chiesa Madre di Cassino, diretta dal M Mario Lucido, che simbolicamente ha unito i due importanti poli della nostra diocesi.

Due ali di folla hanno accolto i due giovani e le rispettive famiglie disposte in prima fila ed era tangibile l’emozione ma anche l’orgoglio negli occhi dei genitori e dei parenti.

Commovente e puntuale la presentazione dei due giovani, fatta da Don Fortunato Tamburrini, parole le sue che mostravano una conoscenza profonda e soprattutto “approfondita” sia di Cristian che di Giuseppe. Alla presentazione faceva eco la loro risposta, quell’“Eccomi” che risuonava nelle navate della Cattedrale.

Dopo aver ringraziato il Signore per la sua misericordia che dona frutti fecondi alla sua Chiesa, il Vescovo ha commentato le letture della liturgia, sottolineando le parole dell’apostolo Pietro: “[…]quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale…”; difatti è Cristo la nostra roccia e il nostro fondamento sul quale formare la vita personale e comunitaria.

Il cammino non solo dei diaconi ma di ogni cristiano deve essere un richiamo costante al Vangelo ed un esempio di umiltà e carità verso il prossimo, senza alcuna forma di ipocrisia e vanità, così come ci ricorda don Tonino Bello: “Ma prima ancora dei marocchini, degli handicappati, dei barboni, degli oppressi, di coloro che ordinariamente stazionano fuori del cenacolo, ci sono coloro che condividono con noi la casa, la mensa, il tempio. Solo quando avranno hanno asciugato le caviglie dei fratelli, le nostre mani potranno fare miracoli sui polpacci degli altri senza graffiarli”.

(Per leggere per intero il testo dell’omelida del vescovo cliccate sul link seguente:

Omelia per le Ordinazioni diaconali e per la Dedicazione della chiesa Cattedrale

Nei tanti momenti caratteristici e fondamentali della celebrazione, ricordiamo quelli che più la caratterizza: la recita delle litanie con i diaconi sono prostrati a terra, la vestizione con la dalmatica che sancisce l’ingresso nel nuovo ministero e poi l’abbraccio affettuoso con il Vescovo e con gli altri diaconi.

Al termine della funzione, Don Cristian e Don Giuseppe, dopo aver reso grazie al Signore per la chiamata al ministero del sacerdozio, tra gioia e commozione hanno voluto salutare ed esprimere tutta la loro gratitudine al vescovo S.E. Mons. Gerardo Antonazzo per aver riposto fiducia in loro, a don Aniello Crescenzi per averli seguiti nel cammino di maturazione vocazionale ed a tutti i presenti con l’invito di riservare una preghiera per questa nuova missione evangelica.

A loro vanno i nostri auguri con le parole dell’orazione di ordinazione:

Siano pieni di ogni virtù:

sinceri nella carità,

premurosi verso i poveri ed i deboli,

umili nel loro servizio,

retti e puri di cuore,

vigilanti e fedeli nello spirito.

 

– Marianna Polsinelli

– Foto: Piercarlo Gugliotta

 

 

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