A ovest di Aquino l’Aqvinvm imperiale tre volte più grande di Pompei

MARCVS VECCIVS DE SVA FACIVNDA CVRAVIT

A ovest di Aquino l’Aqvinvm imperiale tre volte più grande di Pompei

Il primo insediamento abitativo è attribuito ai Volsci ed è datato tra il V e il IV sec. a.C., poi, come altri centri del Lazio meridionale fu municipio romano col nome di Aquinum, fiorente anche perché situato sulla importante via Latina. Le fonti storiche iniziano a parlare di Aquinum nel 211 a.C. durante la marcia di Annibale proprio lungo la Via Latina, a confermare il ruolo strategico che ha acquisito la posizione della città nelle comunicazioni nord-sud. Quando Aquinum era fiorente, abbracciava i territori attuali di Roccasecca, Colle San Magno, Castrocielo, Piedimonte San Germano, Villa Santa Lucia, Pontecorvo e parte di Esperia, oltreché la moderna Aquino. Il perimetro della Colonia Romana era attraversato dalla Via Latina, della quale si possono ammirare fra le due porte (la orientale detta anche Capuana, conservata intatta, e la occidentale, interamente crollata) resti importanti con antico basolato. Altri monumenti emergenti, fanno dell’area archeologica di Aquinum  un unicum degno della massima attenzione. Basti pensare ai resti del Capitolium, un grandissimo edificio, forse destinato al culto Cerere Elvina; ad una postazione militare – Torre Quadrata – , conservata all’ingresso della Porta Occidentale, all’Anfiteatro che ha subito danni irreparabili dalla costruzione della A1 negli anni 60’, al cosiddetto Edificio Absidato, recentemente restaurato, ai resti delle mura della Colonia Romana, un tratto delle quali, oggi in territorio di Aquino, è ben conservato, e poi, a pochissima distanza, la Porta Capuana, da cui si dipartono i resti ancora intatti della Via Latina e, non lontano, l’Arco di Marco Antonio. Le fonti che ci parlano della Colonia Romana sono numerose. Oltre a quelle epigrafiche, tutte raccolte nelle note sillogi, spiccano le fonti letterarie. Cicerone attraversava Aquinum per recarsi nella sua Villa di Formia e vi passò l’ultima volta nel 43 a.C., quando invano tentò di sfuggire ai sicari di Antonio, che raggiuntolo nei pressi del suo podere, in quel di Gaeta, il 7 dicembre lo uccisero; per la Via Latina, in Aquinum, passò il console Antonio, dopo aver gozzovigliato a Casinum nella Villa di Marco Terenzio Varrone. Di Aquinum parla il poeta satirico latino Giovenale, al quale piaceva ritirarsi nelle fresche campagne della colonia per sfuggire alla calura delle estati romane; Livio, lo storico di Roma, ci descrive il passaggio di Annibale per la Via Latina in territorio aquinate nel 211 a.C.; Orazio in una satira testimonia l’esistenza in Aquinum di una industria atta ad imitare con qualche succo vegetale, il colore della vera porpora, quella di Sidone; Strabone, il geografo greco vissuto tra la seconda metà del I° secolo a.C. e l’inizio dell’era volgare, nel quinto libro della sua opera, dopo aver descritto la posizione di Roma, il carattere dei Romani, i loro costumi e la loro religione, tratta delle altre città del Lazio, osservando che la maggior parte di esse è sita lungo le vie più famose che attraversano il Lazio, fra le quali va annoverata la Via Latina che tocca città importanti, come Aquinum (megàle pòlis), diversa dalle altre sia perché divisa in due dalla Via Latina, sia perché bagnata dalle gelide acque del fiume Melfa; secondo una testimonianza dello storico Tacito, nella colonia aquinate si confinavano gli avversari politici da parte di chi deteneva il potere. Lì fu relegato Dolabella, sotto una sorveglianza né stretta ne dissimulata, e senza colpe precise, se non per la lontana eventualità che in forza della sua nobiltà potesse aspirare al potere.

Scoperte su scoperte curate dall’Università degli studi del Salento in stretta collaborazione con il comune di Castrocielo. Un impegno rilevante per le istituzioni locali, al quale da quest’anno fornisce un supporto significativo Nestlé Vera, il brand del Gruppo Sanpellegrino che ha scelto Castrocielo come sede dell’innovativo stabilimento di imbottigliamento dell’acqua proveniente dalla fonte “Naturae”.

Andrea Marinelli

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