Pace a voi

La sera di Pasqua, gli Apostoli si erano rinchiusi in casa per timore dei Giudei e con la tristezza nel cuore e nella mente.

Il venerdì pomeriggio con la tomba del Maestro chiusa erano stati seppelliti tutti i loro sogni, le speranze di ricostituire il Regno di Israele e di fare qualche carriera personale; tutto era finito nel peggiore dei modi; tanti progetti e la fine di tutto, con un tradimento, con rinnegamenti, fughe e dispersioni.

Mentre tutto era chiuso Gesù appare in mezzo a loro e si presenta con il saluto: “Pace a voi!”. Vedendoli spaventati e sperduti, li rassicurò dicendo loro che era proprio lui, risuscitato dai morti, e ripeté loro: “Pace a voi!”, e diede loro il mandato di portare il Vangelo della redenzione in tutti i paesi del mondo, dando loro il potere di portare la pace dell’anima per mezzo dei sacramenti del battesimo e del pentimento, per mezzo dell’assoluzione dai peccati. Inoltre, in quell’occasione, Cristo soffiò sugli apostoli e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete, i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv 20,21-23).

Così Gesù ridona loro serenità, fiducia e rimotiva le finalità, ancora tutte da capire, della loro missione, ma intanto è tornata la pace, la serenità.

La fede è una grazia; essa supera la conoscenza. La fede è un abbandonarsi con fiducia, non è un dato scientificamente dimostrato. Noi crediamo perché Dio si è rivelato e questa rivelazione è confermata dalla testimonianza di coloro che poterono essere presenti per decisione di Cristo e per ispirazione dello Spirito Santo, e cioè gli scrittori sacri, autori dei libri ispirati, e la Chiesa, alla cui testa si trova, in maniera invisibile, il Redentore stesso. Da ciò possiamo capire che la fede è meritoria e dunque benedetta. Infatti, accettare un sapere scientifico certo non costituisce in nessun modo un merito, mentre credere in qualcosa che non possiamo capire rappresenta un sacrificio e, perciò, un merito.

Beati coloro che credono in Dio senza averlo mai visto con i loro occhi, percepito con i loro sensi, compreso completamente con la loro intelligenza, ma accolto nel cuore.

Don Mario Zeverini

Categorie: Parola della Domenica

Tags: