Ritiro Diocesano e Messa per i Ministri Straordinari dell’ Eucarestia
Nel giorno di conclusione del periodo di Natale ed in concomitanza con la Festa del Battesimo di Gesù, in diocesi c’è stato un importante pomeriggio rivolto ai Ministri straordinari dell’Eucarestia provenienti da tutte le otto zone pastorali.
Dopo un momento formativo e di ritiro, svoltosi nella sala Teologica, e guidato da Don Benedetto Minchella e da Don Alfredo Di Stefano con la presenza del Vescovo Gerardo Antonazzo, l’intenso pomeriggio si è concluso nella cattedrale S. Maria Assunta di Sora con la celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo.
In una messa rivolta proprio a coloro che sono i portatori dell’Eucarestia, l’omelia del Vescovo incentrata sul Battesimo di Gesù è iniziata con dei richiami prima al Profeta Isaia e poi all’Apostolo Pietro il quale affermava che dopo il Battesimo predicato da Giovanni Dio consacrò Gesù di Nazareth in Spirito Santo e potenza. L’apostolo Pietro continua, affermando che Gesù “passò” “beneficando” e “risanando”.
Mons. Antonazzo riferendosi ai Ministri dell’Eucarestia ha ricordato loro l’importanza di questi tre verbi che devono essere per loro la guida nel cammino, dando delle chiare linee guida e delle indicazioni su come si possano tradurre in azioni concrete questi verbi.
Gesù passò, ma non andava di fretta, si fermò come il buon Samaritano il quale usò la compassione e diede aiuto e soccorso al povero viandante assalito dai briganti, e richiamando una frase di Papa Francesco, ha ricordato che bisogna applicare il Ministero dell’ascolto quindi non fermarsi solamente ma anche ascoltare il prossimo perché tante persone hanno bisogno di una voce amica.
Gesù beneficò: fare del bene per dare agli altri la felicità, lasciare una traccia di bene, fare in modo che altri ricevano bontà, passare beneficando senza lasciare tracce di pettegolezzi e acidità perché la Chiesa è come un ospedale da campo, in cui bisogna fasciare i cuori spezzati.
Gesù risanò: essere in prima linea, favorire gli incontri e il dialogo, il Ministero non deve esplicarsi solo nella distribuzione delle Particole, ma come dice il Papa “il tango si balla in due”, bisogna entrare nelle famiglie in punta di piedi ed essere l’avamposto di operatori della pastorale familiare. Essere discreti sia verso gli ammalati che verso le loro famiglie ed evangelizzare. Passare nelle varie realtà di bisogno e fermarsi significa fare del bene anche solo con la presenza fisica.
I Ministri dell’Eucarestia, proprio per il loro particolare sono i precursori, in quanto arrivano per primi nelle realtà di tutti i giorni e quindi possono fare tutto il possibile in nome di Cristo. Una missione importante, per un ministero delicatissimo di cui va riconosciuta l’importanza e l’essenzialità per la Chiesa e per tutti i fedeli e per il quale sono appunto necessarie e fondamentali esperienze di spiritualità e di preghiera come quelle proprio di domenica 8 gennaio 2017.
Domenico D’Antona
Foto: Domenico D’Antona, Aurora Capuano