Nella chiesa Concattedrale di Cassino il Vescovo Gerardo Antonazzo
Nel giorno di Natale il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo ha presieduto nella Concattedrale di Cassino il solenne Pontificale. Accanto a lui, sull’altare, il Viceparroco Don Chretien e Don Maurizio in funzione di cerimoniere; davanti, tra i banchi, i fedeli, debitamente distanziati, in un giorno di “zona rossa” generalizzata. Proprio da questo ha preso spunto il Vescovo nell’omelia, affermando che con il Natale, Dio ha superato la distanza che tradizionalmente c’era tra Lui e gli uomini. Infatti la “tenda” di Dio camminava con il popolo ebraico ma nelle soste era fuori dall’accampamento degli uomini. Ebbene, ora questa “tenda di Dio” è in mezzo a noi. Dio supera il distanziamento, oltrepassa e unisce ogni divisione e distanza. Noi pensiamo che la distanza sia solo di questo momento di pandemia, ma – ha suggerito – facciamo una verifica di quante distanze, allontanamenti, esclusioni abbiamo. L’epidemia passerà, ma le distanze ed esclusioni forse ci accompagneranno ancora per molto tempo. Quante volte noi “prendiamo le distanze” per egocentrismo, insensibilità, indifferenza… Il venire di Dio tra noi facendosi vicino contrasta con i nostri egoismi e prevaricazioni. Il Natale, allora, sia scuola di vita sociale e culturale: la nostra religione non deve restare astratta e distante ma deve unire, incarnarsi dentro la storia. Il distanziamento diventi comprensione, reciprocità, solidarietà, facendosi carne, presenza, risposta, come Dio che si è fatto visibile sposando la nostra debolezza. Che la nostra vita possa essere, dunque, visibile corresponsabilità e partecipazione, non certo indifferenza o distanza affettiva, verbale o relazionale. Soltanto nella fraternità, il Dio-con-noi può costruire una presenza solidale espressa ogni giorno nella realtà quotidiana. Dio ci è venuto incontro per migliorarci, perciò possiamo migliorare. Ci dà un modello e un metodo. Il Signore ci consoli con la sua vicinanza e ci sproni col suo esempio perché diventi regola di vita per noi.
Al termine della celebrazione, Don Chretien ha ringraziato, a nome della Parrocchia, il Vescovo per la sua presenza e la sua parola. In risposta il Vescovo Gerardo ha avuto un pensiero speciale ed una preghiera per il Parroco Don Salvatore Papiro e per i sacerdoti che hanno problemi di salute.
Infine ha letto questi auguri finali:
«Il mio augurio per questo santo Natale è per tutti coloro che come i pastori, oggi accolgono la nascita del Salvatore con stupore e meraviglia, gioia e gratitudine.
Spesso i nostri festeggiamenti natalizi non hanno nulla a che fare con il Festeggiato, i nostri cenoni non incontrano mai il banchetto dell’Eucarestia. I nostri regali non hanno nulla a che fare con il Dono di Dio in persona. Il nostro spreco non è benedetto dalla povertà di Dio. La difesa dei nostri egoismi non può convivere con la generosità divina.
A tutti i più poveri, ai malati assistiti in casa, negli ospedali e case di cura, agli anziani accolti nelle residenze assistite, alle famiglie con i loro figli, alle coppie senza figli, agli operai e ai disoccupati, ai datori di lavoro e a quanti ci governano nelle nostre Città, a chi è solo anche nella festa di Natale, a chi non ha più ragioni di speranza, auguro di poter sentire la voce di Dio nei vagiti del Bambino di Betlemme, e commuoversi perché Dio non si è ancora stancato né dimenticato di noi, e il profumo della stalla sprigioni la fragranza del Mistero che illumina le notti del Mondo».
Adriana Letta