Nella chiesa di S. Antonio di Padova martedì 22
Una chiesa piena di bambini, di genitori, di docenti, di Suore, insomma di tutte le rappresentanze scolastiche dell’Istituto “Santa Maria delle Grazie” di Cassino, delle Suore Stimmatine. Una grande, gioiosa occasione, che martedì 22 si è svolta nella vicina chiesa parrocchiale di S. Antonio di Padova, il Precetto Pasquale della grande famiglia della Scuola. Fin dall’inizio, anzi ancor prima, si percepiva quel tipico brulichio dei preparativi che fervono per un evento importante, quando questo coinvolge i piccoli, ed i responsabili, maestre e genitori, si sentono in dovere di fare bella figura e cercano di tenere a bada i bambini. C’è il gruppo che deve cantare, ed è pronta a dirigerlo Susy Comparone, che ancora una volta, pur senza bacchetta magica, riesce a mettere insieme in armonia e col ritmo giusto, le voci ed i flauti di numerosissimi bambini con tutta la loro vivacità e ingenuità, cosa che all’osservatore esterno parrebbe impossibile ma che invece ogni volta si realizza e genera un incanto e una tenerezza senza uguali.
Iniziata la Celebrazione Eucaristica, il parroco Don Benedetto Minchella ha utilizzato tutte le strategie più sottili ed efficaci che in questo anno di aumento clamoroso del numero di bambini e ragazzi di catechesi, ha messo a punto sul campo della Messa domenicale a loro dedicata. Nell’omelia ha saputo attirare l’attenzione e l’interesse generale proponendo un’omelia dialogata, fatta di domande e di risposte per spiegare come vivere la Pasqua. E’ partito dai dolci tipici della festa pasquale, chiedendo quali si prestano maggiormente ad essere i simboli della Pasqua. Arrivati a selezionarne due, la colomba pasquale e l’uovo di cioccolata con sorpresa, ha stimolato i bambini a cercare la risposta al perché proprio questi. E pian piano, con la partecipazione attiva dei piccoli e, ovviamente, anche dei grandi, essenzialmente genitori e familiari, ha dimostrato come tali dolci bontà che saranno sulle nostre tavole nei prossimi giorni siano simbolo l’una della Pace, essendo dai tempi biblici la colomba simbolo di pace, l’altro della Vita nuova. E qui c’è voluta qualche parola di più per spiegare che come dall’uovo della gallina, che è una cosa chiusa che si rompe e ne esce il pulcino, che è una vita nuova, così dall’apertura del sepolcro, simile ad un uovo chiuso, in cui avevano deposto il corpo di Gesù, esce Gesù Risorto, Vita nuova.
E allora, ha chiesto, come possiamo dimostrare a Gesù che gli vogliamo bene? Varie le risposte: fare i bravi, ascoltarlo, pregarlo, non litigare, rispettare le regole, obbedire, perdonare… E allora, ha concluso Don Benedetto, adesso in silenzio pensate due cose: ringraziare Gesù che risorgendo ha fatto pace con noi a Pasqua e ci ha donato una nuova vita e pensare tra le cose dette, piccole cose, non grandi, qualcosa che concretamente possiamo fare, a casa, a scuola, con gli amici. E allora sarà Pasqua!
Esperienze importanti per questi bambini, che rimarranno sempre impresse nel loro cuore e contribuiscono a formare la loro personalità in maniera completa e positiva.
Adriana Letta
Foto di Marco Marzilli