Premio Fibrenus: sabato la premiazione
Siamo in dirittura di arrivo: come già comunicato, la commissione si è riunita il 12 settembre al fine di valutare le opere che concorrono alla vittoria della XXXIV edizione del prestigioso Premio Fibrenus. L’attesa sta per finire, infatti sabato 17 ottobre presso il Teatro comunale di Isola del Liri “Costanzo Costantini” avrà luogo la premiazione a partire dalle ore 16,00.
Ancora pochi giorni, quindi, e scopriremo chi dei tantissimi artisti partecipanti ha elaborato meglio, da un punto di vista sia tecnico che interpretativo, il tema di quest’anno “LIMES: confini culturali alla fine di un mondo”. La conduzione della cerimonia è stata affidata al talentuoso Tonino Bernardelli, che in caso di maltempo presenterà dall’Auditorium “New Orleans” in Piazza Gregorio VI ad Isola del Liri. Alle ore 17 sarà poi inaugurata la mostra dell’incisore Andrea Lelario (presidente della commissione giudicante) intitolata “Passaggi di ombre e silenzi” e la mostra “Carnello cArte ad Arte 2020”. Entrambe rimarranno aperte al pubblico fino al 1° novembre. Le pregiate e interessanti opere saranno esposte tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00.
Per tutti gli artisti che hanno partecipato a questa edizione del Premio è stata organizzata una visita guidata dell’Abbazia di Casamari dal titolo “Sulle nostre tracce”, che avrà luogo domenica 18 ottobre dalle ore 9.30. La denominazione di questa giornata vuole rimarcare l’importanza della memoria e della storia che non sono meramente eventi “passati”, ma avvenimenti e tradizioni che ci riguardano ancora oggi, che ci devono far riflettere e che ci appartengono ancora. Lo scopo di tutte queste iniziative è proprio quello di attualizzare un pensiero lungo secoli attraverso percorsi espositivi, museali e concorsi artistici. In queste attività si ritrova non solo il senso dell’esperienza estetica nella contemporaneità, ma soprattutto il significato sociale e politico della cultura, oggi sempre meno svincolato dalla sua portata antropologica.
Federica Palleschi