Competizione tra studenti dell’ultimo anno di liceo
Un’esultanza così sonora, emozionata e prorompente si comprende solo considerando che l’ultima volta che un allievo del Liceo Scientifico “Pellecchia” di Cassino ha vinto il primo premio era il lontano 2002, ben 14 anni fa! Per questo la gioia incontenibile del Dirigente Scolastico, dei docenti e di tutti gli studenti per una vittoria così importante e inattesa ha fatto di Vincenzo Mottola, il vincitore n. 1 del Premio Pellecchia 2016, un eroe!
Il Premio Letterario Nazionale “Gioacchino Pellecchia”, giunto alla XVI edizione, già da 6 anni è inserito dal MIUR tra le “Competizioni di eccellenza” ed è esteso a tutto il territorio nazionale. Inizialmente nato come percorso didattico-formativo rivolto agli studenti liceali ispirato ai valori, agli ideali e all’esempio di Gioacchino Pellecchia, prestigioso uomo di Scuola, ricercatore e critico letterario, di straordinaria dignità morale, di forte spessore culturale e di profondissima sensibilità, che di questo Liceo che gli è intitolato fu Preside.
La prova a cui si sottopongono gli studenti che frequentano l’ultimo anno di liceo (due per ogni Scuola) e che si sono distinti per aver riportato nel terzo e quarto anno la media di 8/10 e voto minimo in italiano di 8/10, consiste nell’analisi e commento di un testo poetico di un autore del Novecento. Quest’anno i concorrenti si sono cimentati il giorno 20 su un testo di Primo Levi “Dateci”. Nel pomeriggio, mentre la Commissione giudicatrice era al lavoro per la valutazione degli elaborati, la scuola si è aperta per un momento di spettacolo vario, comprendente il progetto “Sapere i sapori” e una Mostra allestita dagli studenti, e per un saluto conviviale.
Stamattina, 21 aprile, cerimonia di premiazione. Come anteprima i ragazzi hanno offerto un po’ di musica per riempire l’attesa prima di dare inizio ai lavori, e ancora una volta hanno dimostrato tutta la loro bravura. Poi, dopo il saluto del Dirigente, prof. Salvatore Salzillo, il prof. Fausto Pellecchia, presidente della Commissione e docente di Ermeneutica filosofica presso l’Ateneo cassinate, ha svolto una interessante, approfondita e non scontata relazione su “Idea del linguaggio poetico” e lo ha fatto da par suo, calamitando l’attenzione generale e facendosi supportare da tre studenti che davano lettura di alcune poesie per spiegare meglio le teorie che il professore andava illustrando. Partendo dalla famosa frase del Borghese gentiluomo di Molière “Allora io parlo in prosa da quaranta anni e non lo sapevo!”, ha dimostrato come parlare in prosa è “naturale”, mentre il comporre versi appare “artefatto”. Ed ha spiegato questo toccando alcuni punti salienti come l’enjembement e la cesura metrica, citando Francesco Petrarca, Giorgio Caproni e Sandro Penna per far sentire meglio il limite metrico e quello semantico-sintattico. Il discorso in prosa va avanti, ha detto, mentre il verso va avanti e torna indietro, quasi in un moto a spirale e tra ripetizione e sviluppo provoca un approfondimento del senso che affascina, essendo la poesia immagine e fermo-immagine.
Poi si è passati alle premiazioni. Sono stati ricordati gli studenti che lo scorso anno hanno riportato la votazione di 100 e lode all’Esame finale: Sara Ricci (V A), Ilaria Mattia (VC), Valeria Savelli (VC), Martina Frattaioli (V D) e Stefano Zambardi (V F).
Poi, a salire, per creare suspence, sono state assegnate le tre menzioni speciali (Euro 100,00 ciascuna): Silvia Palmucci (Liceo Scientifico di Pontecorvo), Marika Caruso (Liceo Scientifico “Alberti” di Minturno) e Beatrice Morigine del Liceo Scientifico “Pellecchia” di Cassino. E qui, prima manifestazione di esultanza!
E finalmente i primi tre. Al terzo posto si è classificata Rebecca Princi, del Liceo Scientifico “Sulpicio” di Veroli (Euro 200,00 più libri). Al secondo, Pietro Pertile, del Liceo Classico “Brocchi” di Bassano del Grappa (Euro 300,00 più libri), infine al primo posto (Euro 500,00 più libri) Vincenzo Mottola del “Pellecchia”. Proclamazione “storica”, che ha suscitato e amplificato a dismisura l’esultanza iniziale.
A questo punto, prima di chiudere, la prof.ssa Anna Matilde Patini, referente del FAI, ha consegnato ai ragazzi della III H gli attestati per aver aderito all’iniziativa delle Giornate FAI trasformandosi in “Ciceroni per un giorno“, alla riscoperta del patrimonio culturale di Cassino e in particolare delle Terme Varroniane, dove per l’appunto hanno un nuovo appuntamento con ben 90 bambini di Scuola della Prima Infanzia per il prossimo venerdì 29 aprile.
Davvero una bellissima manifestazione, un eccellente livello culturale, un motivo in più per comprendere che la “buona scuola” c’è, grazie all’impegno e alle capacità di dirigenti e docenti, e per guardare ai giovani e al futuro con fiducia.
Adriana Letta