Prendersi cura della persona

Nel nuovo incontro del Corso di formazione per volontari Caritas e Pastorale della Salute, si è riflettuto sull’atteggiamento all’accoglienza e all’ascolto

Lo scorso giovedì 1° marzo a Cassino si è tenuto il quarto incontro del Corso formativo per volontari Caritas e Pastorale della Salute, stavolta nei locali della Mensa Caritas. Ospite e relatore graditissimo è stato Don Massimo Angelelli, Direttore nazionale della Pastorale della Salute, che prendendo spunto dal tema da trattare “Prendersi cura della persona: l’atteggiamento all’accoglienza e all’ascolto“, ha parlato della sua esperienza come cappellano presso l’Università di Tor Vergata, spiegando che occupandosi del malato, si instaura un sistema, un ciclo positivo in cui tutti stanno meglio.  

Il cattolico – ha osservato Don Massimo – non dovrebbe chiamarsi “volontario” ma piuttosto “obbligato”, perché per il credente prendersi cura dell’altro è una componente essenziale.

Quale è il modello di accoglienza? Quello del guaritore ferito, dal libro di Henri Nouwen J. La teoria è questa, ha spiegato ai volontari Don Massimo. Il guaritore per andare incontro ai fratelli malati deve lasciarsi guardare dentro, riconoscere le proprie ferite e mostrarle, questo il solo modo di incontrarli là dove si sono nascosti, là dove hanno perso la speranza. Riconoscere le proprie ferite per potersi affiancare all’altro, allora ti ho accolto.

Infine l’ascolto: Maria stava sotto la Croce, Maria ha retto al dolore partecipando al dolore del figlio… La malattia genera solitudine perché è una esperienza non condivisibile, l’ascolto del malato diventa una cosa fondamentale. Anche se non ti capisco, anche se non mi interessa, so che è importante che io lo faccia. La sfida vera è andare verso l’altro con l’altro.

Un grazie a Don Massimo da parte mia e di tutti i partecipanti, sempre più numerosi, per le emozioni che ci ha fatto provare.

Marcella Tonietti

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