Le stagioni della solitudine
Un bel pomeriggio culturale, quello di ieri, 24 settembre, nella sala degli Abati a Cassino, non solo perché ha ridato la gioia di ritrovarsi insieme, in presenza, sebbene con sedie distanziate e con l’accesso solo con certificazione verde, ma soprattutto per la bella atmosfera che si è respirata intorno al romanzo di Bruno Galasso, Le stagioni della solitudine, edito da Argento Vivo Edizioni. Bruno Galasso lo conoscono tutti, perché da anni dirige una Scuola di Musica che ha visto ormai intere generazioni susseguirsi con entusiasmo nello studio delle note musicali, perché è attualmente consigliere comunale e perché da molti anni fa volontariato presso la comunità Exodus di Cassino. Ma soprattutto è conosciuto da tutti come amico, non per niente i posti a sedere disponibili sono stati tutti prenotati e occupati!
A coordinare la presentazione, la sempre brava Rita Cacciami, Vicedirettore de L’Inchiesta Quotidiano che, dopo i saluti istituzionali, ha brevemente presentato questo primo romanzo e l’autore, con il compito di moderare gli interventi e, in particolare, scherzosamente, di “moderare” l’Autore, la cui loquela è ben nota a tutti… Ha poi dato la parola al primo relatore, Benedetto Tudino, nativo anche lui di Sant’Andrea del Garigliano, paese in cui è ambientato il racconto. E’ uno scrittore e operatore culturale che ha collaborato con Gianni Rodari e che si è dedicato con passione alla letteratura e al teatro per bambini, pubblicando diversi testi e collaborando con l’Unicef. Questo fa ben capire con quanto afflato di amicizia e di valori comuni (anche Bruno Galasso ha scritto e musicato canzoncine per bambini) ha parlato in modo toccante delle “stagioni della solitudine”, trasportando l’uditorio in un mondo di sentimenti autentici e di ambienti “puliti” anche se materialmente poveri, come poteva essere la società di Sant’Andrea nel 1948-9, anni in cui si svolge la vicenda narrata.
Il secondo relatore è stato il prof. Sergio Sollima, scrittore e critico, che è entrato nel cuore del romanzo guidandovi l’uditorio, accennando ai protagonisti Greta e Giovanni, rintracciando con acume la genesi, gli sviluppi e alcuni snodi della vicenda, marcatamente autobiografica, e illustrandoli in modo interessante. Molto opportuni e graditi sono stati gli intermezzi, in cui l’attore Andrea DB Pinchera ha dato lettura di alcuni passi particolarmente significativi del libro, comunicando al pubblico brividi di emozione.
Attento e compreso l’uditorio, che ha seguito con la massima attenzione e coinvolgimento tutta la serata, mostrando con applausi sonori l’apprezzamento per il libro, per l’Autore e per le sue doti umane e professionali, per i relatori. E l’Autore, commosso, emozionato e quasi incredulo per tutte le cose belle che erano state dette, ha ringraziato sentitamente tutti i presenti. Al termine, i presenti hanno potuto farsi autografare il libro dall’Autore, che volentieri ha scritto dediche personali ad ognuno.
Ha commentato Rita Cacciami, il giorno dopo: “Giovanni, Greta, Rosa, Vittorio, Sagapò… sono diventati personaggi a me familiari leggendo più volte le pagine scritte con grande cura e passione da Bruno Galasso. Ieri sera abbiamo detto molto di questo libro, ma non tutto. Ogni presentazione de Le stagioni della solitudine sarà una nuova scoperta per i lettori. E per lo stesso autore. È stato uno splendido pomeriggio” e ha ricordato anche che “la famiglia Galasso, tutta, ha davvero una bella storia da custodire e tramandare”, dedicando con tanto affetto “un pensiero particolare a Tullia”, sorella di Bruno prematuramente scomparsa.
E infine vogliamo riportare la bellissima frase del libro che Luigi Maccaro, definendo la serata “un momento unico di cultura e di bellezza”, ha sottolineato: “Leggi e sogna, sogna e leggi, figlio mio. La testa di un bambino è come un vaso in cui dormono semi misteriosi; quando diventerai grande, più libri avrai letto, più fiori vedrai spuntare. Soltanto allora sceglierai quelli più belli e li curerai per sempre”.
Ebbene, questo è davvero un libro da leggere!
Adriana Letta