Presentato il libro di Andrea Aversano

Il diritto all’antiquatezza. I nostri diritti ad esistere sono qualcosa di obsoleto?

È stata certamente questa la traccia che ha guidato la presentazione del libro di Andrea Aversano, ‘Il diritto all’antiquatezza. Il giusnaturalismo nell’ermeneutica filosofica di Günther Anders’, Cedam editore. La monografia, realizzata all’interno della collana studi di ermeneutica della temporalità giuridica, fa direttamente capo al prestigioso Laboratorio di Ermeneutica della Temporalità Giuridica, diretto dal prof. Luigi Di Santo dell’università di Cassino e del Lazio meridionale.

L’evento, ospitato presso la sala consiliare del Comune di Aquino, ‘griffato’ con il bollino Città che legge, ha visto l’intervento di numerosissime persone, molte delle quali autorità nel campo dell’insegnamento, del sociale e della politica. I lavori si sono aperti con il saluto del sindaco Libero Mazzaroppi, che più volte ha ricordato l’importanza e la valenza di incontri scientifici come questo per Aquino, per poi esprimere, con vibrante empatia, i migliori auguri per una proficua carriera scientifica al giovane studioso. A seguire, l’intervento del vicesindaco Carlo Risi, ha tracciato la figura di Anders, spiegandone l’inedita lettura sul piano della filosofia del diritto. L’avvocato Risi, in maniera tecnica ha posto in evidenza sia il piano filosofico, sia quello giuridico, il secondo certamente inedito nelle ricerche nel pensatore di Breslavia, filosofo spesso dimenticato, che invece tanto ha da dire nel nostro tempo nichilista. Ha preso poi la parola il prof. Filippo Carcione, direttore dell’Istituto teologico Leoniano di Anagni, che ha tracciato il percorso professionale ed accademico dei due giovani studiosi, Tommaso Di Brango ed Andrea Aversano, rispettivamente: relatore ed autore, sostenendo la qualità per il territorio di percorsi di studio del genere, specie quando compiuti da una nuova corrente giovanile, capace di farsi carico di positive costruzioni culturali.  

Il direttore poneva l’accento, infine, su alcuni piani del lavoro, specie il legame tra logos et nomos, oltre che su di una traccia teologica che percorre la spina dorsale della monografia. A seguire, il prof. Tommaso Di Brango ha sintetizzato i passaggi focali dell’opera, con estrema elasticità filosofica, spiegando i tre capitoli che fungono da muri maestri della ricerca. L’approfondimento delle questioni di dettaglio era affidato ad una vivace e ricca intervista che lo stesso Di Brango conduceva con l’autore. L’occasione si rivelava propizia per approfondire il giusnaturalismo presente nel pensiero di Anders (dalla responsabilità alla legittima difesa, passando per il codice morale nell’era atomica), per capirne il rapporto con il maestro-avversario Heidegger, la funzione e la trasformazione dell’ermeneutica come sistema giuridico-filosofico, finanche per prospettare un inedito ed assolutamente innovativo confronto con il giusnaturalismo presente nel pensiero di S. Tommaso D’Aquino. A seguire, nel dibattito, il vicesindaco Risi interveniva interpretando ed interrogandosi sulla mutazione della funzione dell’Esser-Ci e della tecnica nel raffronto tra Heidegger ed Anders. Seguiva poi una domanda del prof. Filippo Carcione, che si interrogava su possibili raffronti e commistioni tra Günther Anders e Rudolf Otto, a partire da un piano di etica generale. La presentazione, che ha fatto seguito ad un ‘tour’ iniziato a febbraio, è avvenuta sabato 14 aprile, destando la vivace attenzione di altre realtà del territorio, tra le quali Villa Santa Lucia, che si è proposta a breve di ospitare una nuova presentazione del libro

Andrea Aversano

Da sx: Carlo Risi, Libero Mazzaroppi, Filippo Carcione, Tommaso Di Brango, Andrea Aversano

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