Giornata storica per l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, che ha inaugurato l’anno accademico 2018-2019, 40° dalla fondazione, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
In un’Aula Magna affollatissima, autorità accademiche, tra cui diversi Rettori e docenti di altri atenei, autorità civili e politiche di livello regionale, provinciale e locale, autorità religiose, nelle persone del Vescovo Gerardo Antonazzo e dell’Abate di Montecassino Donato Ogliari, nonché autorità militari, oltre che studenti e cittadini, hanno seguito con interesse ed attenzione la cerimonia, iniziata alle 11.00 in punto. Dopo l’ingresso del Presidente, è stato l’Inno d’Italia, eseguito dal Coro S. Giovanni Battista Città di Cassino diretto dal M° Fulvio Venditti, a segnare l’apertura.
Poi, come da cerimoniale, il Magnifico Rettore prof. Giovanni Betta ha tenuto la prolusione in cui, dopo aver ringraziato il Capo dello Stato per la sua “straordinaria attenzione verso il sistema universitario”, ha tracciato un quadro dell’Università, “principale motore per lo sviluppo del territorio”, valutandone “l’attuale stato di salute” e le potenzialità future. Orgogliosamente ha spiegato il risanamento compiuto negli ultimi due anni anche grazie al Ministero, tanto che oggi, superate le difficoltà economiche, l’Ateneo di Cassino vanta successi sotto molti aspetti: ha ricevuto una valutazione positiva dall’Anvur, dimostra capacità di fare sistema attraverso connessioni stabili di collaborazione tra persone, istituzioni pubbliche e private; nella ricerca ha un approccio interdisciplinare e progetti innovativi anche internazionali; nella didattica è collegato con scuole, aziende, ordini professionali. I risultati mostrano un aumento delle iscrizioni del 9,2%. L’internazionalizzazione si amplia: ben cinque corsi sono completamente in inglese, si cura l’aspetto della diffusione della cultura e della conoscenza. Mentre il Rettore parlava, scorrevano sullo schermo le immagini relative ai tanti eventi organizzati nell’anno, “silenziosa colonna sonora della cerimonia”. Credo, ha concluso, che i padri fondatori oggi sarebbero orgogliosi: migliaia di studenti (sinora oltre 35.000 laureati e 700 dottori di ricerca), provenienti da 39 nazioni, frequentano questa Università, ormai apprezzata anche a livello internazionale.
Sono seguiti poi i discorsi di Elena Di Palma, rappresentante degli studenti, e di Francesco Cuzzi, rappresentante del Personale tecnico-amministrativo e Bibliotecario, ambedue del Senato accademico. Infine, il professor Giuseppe Recinto ha tenuto la Lezione inaugurale su L’insegnamento del diritto nella relazione tra “diritto e realtà”.
Il Presidente Mattarella, che aveva ascoltato con grande attenzione le parole di tutti i relatori, è intervenuto affermando che la nascita nel ’79 delle due università nel Lazio, della Tuscia e di Cassino, fu dovuta alla consapevolezza che le università debbono essere distribuite il più diffusamente possibile nel Paese e che il percorso, non ancora concluso, ha bisogno di una forte spinta dalle istituzioni. Poi, rifacendosi agli interventi dei relatori, al rettore Betta ha mostrato grande apprezzamento per la connessione tra i vari comparti del sapere e per la collaborazione e interazione con altri atenei internazionali. Ha ringraziato Cuzzi per aver portato la voce del personale TA, il cui ruolo nell’Ateneo è prezioso e decisivo. Poi si è rivolto alla giovane Elena, “eccellentissima rappresentante degli studenti”, che aveva esordito citando il caso di due adolescenti profughi che sognavano di giungere in Europa per studiare ma morti nel viaggio da clandestini con la pagella in tasca, ed ha ricordato un episodio analogo, di un bambino di 14 anni annegato, anche lui con la pagella scolastica cucita nella giacca. Essi, ha detto, e chissà quanti altri, attribuiscono al rendimento scolastico un accreditamento di credibilità, serietà e impegno verso i Paesi in cui speravano di arrivare. Questo non solo interroga la nostra coscienza, ma ci fa riflettere anche che lo studio costituisce insieme la spinta e lo strumento per l’apertura, l’interesse e il rispetto verso le culture diverse, le altrui opinioni ed esperienze, per il dialogo, l’amicizia. Infine al Prof. Recinto ha confermato che il Diritto raccoglie dalla società e riversa i suoi risultati sulla società, in un lavoro costante e ininterrotto. Disegnare le regole spetta al Parlamento che legifera e in parte alla giurisprudenza che interpreta e applica, ma la parte teorica, non astratta, viene affidata, come ogni versante della scienza, agli studiosi degli atenei, ruolo fondamentale e prezioso per il nostro Paese.
A questo punto il Rettore ha dichiarato, “con l’entusiasmo del giovane 40enne”, aperto l’anno accademico 2018-2019 dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, 40° della sua fondazione. L’Inno alla Gioia, eseguito dal Coro, ha suggellato un evento tutto da ricordare.
Lasciando l’università, il Presidente Mattarella si è recato presso il Palagio Badiale per l’inaugurazione della tradizionale “Fiera del Santo Patrono” per la festa di S. Benedetto, per visitare gli stand in stile medievale approntati, seguendo un bel percorso di ricostruzione storica, dalle Scuole del territorio. Al suo arrivo in piazza Corte, grandi acclamazioni per il Presidente dalle scolaresche che si erano radunate lì per salutarlo.
Adriana Letta