All’insegna dello sguardo materno della Chiesa ha avuto oggi inizio, mercoledì 8 giugno, il tanto atteso Convegno Pastorale Diocesano, intitolato “Il Vangelo del matrimonio oggi”, ad Aquino, all’interno della Sala Giovenale. Il fulcro di questa iniziativa, promossa dal vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, è la nuova Esortazione Apostolica promulgata da Papa Francesco “Amoris Laetitia“, ovvero “La gioia dell’amore”, dedicata completamente alla vita matrimoniale.
Ospite speciale di questa prima giornata del Convegno è stato don Maurizio Gronchi, sacerdote dell’Arcidiocesi di Pisa, il quale è riconosciuto a livello internazionale per svariate pubblicazioni relative alla Cristologia, nonché docente presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Oltre ad Antonazzo, il quale ha coadiuvato l’intero evento, due coniugi, Luigi e Paola, hanno affiancato i due presbiteri per presentare la loro testimonianza relativa al matrimonio. Il coro della Cattedrale di Sora, Voci Sparse, diretto dal maestro Giacomo Cellucci, ha accompagnato con il canto le varie fasi dell’incontro.
Sinodalità, Collegialità e Primato del Papa. E’ proprio da queste tre anime fondanti dell’esortazione che don Gronchi ha iniziato “l’aperitivo promozionale” atto a spingere quante più persone possibili a leggere l’esortazione del Papa. Con una serie di esempi pratici, Gronchi ha lanciato un monito per richiamare in noi l’unità dottrinale e la pluralità personale. Dio è Uno e Trino contemporaneamente, non è Uno e poi successivamente Trino. Ancora a sostegno della suddetta affermazione troviamo l’esempio dei quattro Vangeli. Non osiamo dire con presunzione che uno sia migliore dell’altro, o che sia necessario costituire un solo Vangelo che ne comprenda uno solo per avere le idee più chiare. Assolutamente no, la verità è detenuta da tutti e quattro contemporaneamente. Allo stesso modo nella Chiesa si dovrebbe instaurare questa medesima condizione di pluralità personale e, non come sempre succede, di rintanarsi nelle sacrestie per vivere quindi una vita non a servizio del prossimo. Difatti all’interno dell’enciclica troviamo altre parole chiave strettamente collegate. Accompagnare, discernere e integrare. Compiti che presbiteri, religiosi e laici dovrebbero svolgere per il bene di quelle persone che si trovano in difficoltà e in un certo senso disorientate.
All’interno della famiglia vige da sempre l’idea che l’amore va meritato. Il bambino, il ragazzo e la persona adulta sa che l’obbedienza fa guadagnare qualcosa, ad esempio un figlio che si comporta bene con i genitori riceve amore e regali. Mentre se una persona riceve qualcosa in modo totalmente gratuito si sprigiona in lui una sensazione di imbarazzo, deve assolutamente ricambiare il gesto carino perché non è naturale ricevere qualcosa senza nulla in cambio. Non è questa la logica di Dio perché Egli dà Grazia a tutti i suoi figli in modo gratuito. Anche la vita che ogni persona possiede è dono gratuito del Signore, Padre di Amore Infinito.
Durante gli ultimi minuti del bellissimo discorso retto da don Maurizio, egli ha affermato sempre con più prontezza che si deve assolutamente sfatare il mito dell’aspettativa, ovvero quello di pensare che i corrispettivi coniugi rimangano per sempre uguali a come erano il primo giorno di matrimonio. L’amore fa cambiare le persone e appunto per questo motivo la frase “Per colpa tua sono diventato così” dovrebbe tramutarsi in “Grazie a te sono diventato migliore”.
A seguire don Maurizio ha dato spazio a tutte le domande che la platea volesse fargli a riguardo del tema Matrimonio e quindi dell’enciclica redatta dal Papa.
Articolo di Mario Fraioli e Rita Molle
Foto di Mario Fraioli