Si è svolta sul far del tramonto, quando le luci del giorno iniziavano a lasciare il passo al buio della notte, la processione del Santissimo per le vie ed i vicoli della Contrada Agnone Maggiore a Sora. Il Santissimo Sacramento che era stato esposto ed adorato per le Sante Quarnat’ore nella cappellina, dedicata a San Luigi Gonzaga, seguito da centinaia e centinaia di fedeli in preghiera ha portato la sua luce di vita e speranza tra le case dove tanti bambini ed ammalati con fiaccole e lumini aspettavano in trepidazione il passaggio del ‘verbum caro factum est’.
Al termine della processione guidata dal parroco don Donato Piacentini e dal passionista Padre Antonio, che da anni celebra la messa nella piccola cappellina, la folla di fedeli si è raccolta nel piazzale al lato della chiesa. Qui molto sentita e diretta l’omelia di Don Donato che ha ricordato l’importanza della confessione prima di accostarsi all’eucarestia: “Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1 Cor. 11,27-29)
Al termine dell’omelia don Donato ha ringraziato tutti ed ha ricordato anche quanto gli abitanti della contrada, una delle più antiche di Sora, sia particolarmente legata al mistero eucaristico, infatti tantissimi sono coloro che provenienti da questa zona, fanno parte e guidano la Confraternita del Santissimo Sacramento della Parrocchia di San Bartolomeo Ap.
– Riccardo Petricca