Cassino partecipa alla Processione del Cristo morto e dell’Addolorata organizzata dalla Parrocchia di S. Antonio di Padova
Il Venerdì Santo è sempre un giorno speciale, unico nell’anno, ma quest’anno per i fedeli della Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino e di tutta Cassino, è stato ancora più speciale. Infatti neppure un mese fa 50 parrocchiani erano pellegrini in Terra Santa e facevano l’esperienza della Via Crucis proprio sulla Via Dolorosa percorsa da Gesù e da lì hanno riportato una Croce di legno di ulivo che hanno acquistato tutti insieme pensando appunto alle celebrazioni del Venerdì Santo. E dunque, quella Croce, che ha toccato il luogo della morte di Gesù, quasi una “Reliquia” del pellegrinaggio parrocchiale, che Don Benedetto Minchella aveva unto invocando la benedizione del Signore, è stata al centro della celebrazione della Passione di Gesù Cristo. Ecce lignum Crucis.
Nella chiesa erano già preparate le due statue, quella del Cristo morto e quella della Madre Addolorata, poste una sull’altare, l’altra accanto e prima di uscire per la tradizionale processione cittadina, il Parroco ha mostrato un flaconcino di profumato olio di nardo della Terra Santa con cui, per far addentrare tutti meglio nella situazione del Cristo morto, sollevato il velo che la ricopre, ha unto la statua di Gesù perché quel profumo si sentisse e parlasse della morte del Signore. Poi, ricoperta con il velo, la statua è stata portata fuori dalla chiesa e dietro ad essa la statua dell’Addolorata. Una folla incredbile gremiva la chiesa durante la celebrazione e poi la piazza e la strada durante la Processione, che ha percorso alcune strade del territorio parrocchiale. Niente canti, niente banda musicale quest’anno, si è puntato sul raccoglimento e sulla concentrazione sul tema del grande amore di Gesù che ha donato la sua vita per noi tutti. Ciò è stato molto agevolato dalle parole con cui Don Benedetto ha accompagnato i fedeli nella riflessione e nella preghiera, ricordando le sofferenze di Gesù, ma anche quelle degli uomini che proprio grazie a Lui possono riuscire ad andare avanti nei momenti difficili e dolorosi della vita. Ha ricordato anche tutte le mamme che soffrono situazioni di difficoltà, di abbandono, di lutto e di malattia, affidandole a Maria, la Vergine Madre che ha sofferto l’indicibile e a cui Cristo, prima di morire, ha affidato tutta l’umanità.
Il raccoglimento e la partecipazione erano davvero intensi per tutto il percorso, in cui la Croce proveniente dalla Terra Santa è stata portata per il primo tratto dal Sindaco Carlo Maria D’Alessandro e poi a turno da molte persone, singoli, coppie di coniugi, ragazzi, scout, Azione cattolica, in un continuo cambio, che esprimeva quanto desiderio avessero tutti di portarla.
Al rientro in chiesa, riposizionate le due statue, Don Benedetto ha invitato i fedeli a passare davanti alla statua di Gesù e a toccarla fino ad assorbire con la mano il profumo del nardo, per poi, tornati a casa, riassaporarlo in tutto il suo effluvio e il suo significato. E un fiume umano impressionante si è mosso, ordinatamente, per compiere quel gesto significativo, salendo i gradini dell’altare, girando intorno alla statua e ridiscendendo dall’altra parte.
Adriana Letta