Quaresima tempo di penitenza e Grazia

10 febbraio, Mercoledì delle Ceneri nella Chiesa di San Pietro Apostolo Cassino

Come ogni anno anche la quaresima 2016 è iniziata nella nostra parrocchia, con la grande partecipazione di tutta la comunità alla celebrazione del mercoledì delle Ceneri, il 10 febbraio; in particolare grande e calorosa è stata la partecipazione di tutti i gruppi di catechismo che, con i loro ragazzi e bambini, hanno animato e riempito la chiesa.

Ogni anno, all’inizio della Quaresima, ritornano pressanti alle nostre orecchie e ai cuori di molti le parole dello stesso Gesù “Ritorna a me”: in quest’anno davvero speciale e particolare dedicato alla Misericordia, tutti dovremmo fermarci e riflettere, in questi 40 giorni di Quaresima, per vedere ciò che nella nostra vita ci allontana da Dio e cosa possiamo fare per cambiare.

Il primo giorno di Quaresima in parrocchia è iniziato proprio con questa riflessione per poter poi meglio essere missionari laici impegnati alla realizzazione di una buona evangelizzazione; alle ore 8:30 dopo l’esposizione del Santissimo e le lodi, l’Adorazione personale e silenziosa è continuata fino alle 18:00 quando, dopo i Vespri e la benedizione Eucaristica, è iniziata la Celebrazione delle Ceneri presieduta dal Viceparroco Don Tomas Jerez. Egli stesso nell’omelia ci ha ricordato l’importanza di questo periodo quaresimale, periodo di penitenza sì, ma soprattutto periodo di riflessione e di impegno per il miglioramento della propria vita cristiana e dell’altro; penitenza e digiuno sì, ma a cosa servono se restano tali e non sono accompagnati da veri sentimenti di pentimento, di perdono e di conversione del cuore?

La stessa liturgia, all’inizio dei questo periodo quaresimale, ci ricorda, ad esempio con la lettura del profeta Gioele, due verità fondamentali, utili per vivere bene questo periodo penitenziale; la prima è l’Amore di Dio, la sua misericordia; Lui è sempre pronto ad accoglierci con le sue braccia aperte, qualsiasi cosa noi possiamo aver fatto di male nella nostra vita; la seconda è che per accedere a questo amore che tutto perdona, è necessario un ritorno, un cammino di conversione che esige la massima sincerità ed il massimo impegno, un cammino che può essere fatto solo con il cuore perché potremmo essere molto bravi a fare sacrifici materiali e corporali, come il digiuno e/o l’astinenza dalle carni il venerdì, ma se questo non ci porterà a un cambiamento interiore e del nostro rapporto con Dio e con gli altri, non servirà a nulla. Poi vediamo dalla lettura dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinzi come ci viene ricordato che il momento giusto, il momento della salvezza, è ora, è questo, non c’è nulla più da aspettare, domani potrebbe essere troppo tardi, quotidianamente e in particolare in questo periodo quaresimale, molto forte, Dio per mezzo dei suoi ministri viene a chiederci di compiere una scelta forte e determinata nei suoi confronti, accogliendo con fede e con questa scelta, la grazia che ci viene donata per sostenerci nelle fragilità.

Ed è poi con lo stesso vangelo del giorno (Mt 6, 1-16. 16-18) che Gesù, conoscendo molto bene il nostro cuore, il nostro animo, ci invita a fare il bene, ma a farlo con umiltà e senza esaltazioni, nascostamente, senza manie di protagonismo; solo così saremo liberi da noi stessi e dal desiderio di apparire buoni davanti agli altri, e solo così potremo conoscere la qualità del nostro rapporto con Dio.

Aurora Capuano

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