Il quinto incontro del corso biblico si è tenuto sabato 28 novembre, nella chiesa di Santo Spirito.
Maria s’era messa in viaggio verso Elisabetta, per portarle sostegno durante la gravidanza – il che è un invito a tutti i cristiani a mettersi in movimento verso il prossimo, in particolare verso i bisognosi di aiuto materiale e spirituale.
Al saluto di Elisabetta, Maria recita i densi versi del “Magnificat”, inno dei poveri, nel quale si intreccia una sorta di intimo dialogo tra il credente e la forza salvifica di Dio, santo e fedele. Il “Magnificat”, insieme con la preghiera che poco più avanti Zaccaria reciterà per la nascita di Giovanni (il cosiddetto “Benedictus”), e con l’inno di Simeone (che verrà detto al momento della circoncisione di Gesù), sono oggi il perno fondamentale delle preghiere quotidiane del cristiano.
Ai versetti 57-80, Luca racconta la nascita di Giovanni. Contrariamente alla tradizione è Elisabetta, la madre, a imporre il nome al bambino. Infatti, Zaccaria non potendo parlare, in qualche modo “ratifica” il nome, scrivendolo su una tavoletta. È bene evidenziare che, in una cultura a trasmissione prevalentemente orale, la fissazione per iscritto di qualcosa equivaleva a sancirla per l’eternità. In quel momento, il padre del bambino riprende la facoltà di parola e intona il “Benedictus”.
Giovanni cresce; il suo spirito si fortifica, vivendo nel deserto fino al giorno in cui si fa conoscere a Israele. Il percorso formativo di Giovanni – che poi sarà molto simile a quello di Gesù – è lungo e lo porterà a dare la sua vita per Dio.
Il capitolo 2, che è quello che racconta la nascita e la prima infanzia di Gesù, si apre con dei riferimenti a fatti e personaggi del tempo, con l’intento di creare una sorta di cornice storica all’evento della venuta di Gesù. Inoltre, ad una lettura più profonda, si può cogliere che, mentre Augusto era l’imperatore del mondo e aveva imposto la “pax romana”, nasceva il vero Re del mondo, colui che porta la vera pace.
Giuseppe va a Betlemme per ottemperare all’obbligo di farsi censire. In tal modo si avverano le antiche profezie sulla nascita di Gesù proprio a Betlemme. Luca riferisce direttamente che Giuseppe si reca nella piccola città – dove probabilmente doveva avere la residenza o comunque qualche possedimento – con Maria “sua sposa”. Mentre gli altri evangelisti raccontano il dissidio interiore di Giuseppe di fronte alla maternità verginale di Maria, Luca in qualche modo “salta” tutto questo e ci presenta direttamente un Giuseppe che ha accettato il piano di Dio e la maternità divina di Maria.
Luca definisce Gesù “primogenito” di Maria, laddove gli altri evangelisti parlano di “unigenito”. Questo ha indotto alcuni a intendere che Maria avesse poi avuto altri figli. In realtà, il “primogenito” va inteso nel senso di primogenito dei poveri, che Maria avrà come suo figli nella storia dell’umanità. Infatti, Gesù è il primo tra i poveri: non a caso, viene adagiato in una mangiatoia, perché non c’era posto per lui nell’alloggio. In questo gesto viene prefigurato il sacrificio eucaristico di Gesù, che darà il suo corpo e il suo sangue per la salvezza di tutti.
Nella presenza dei pastori, che, avvertiti dall’angelo, vanno a salutare il bambino appena nato, viene altresì prefigurato un altro aspetto di Gesù, e cioè il suo essere pastore che veglia sul suo gregge e sta con le sue pecore.
Compiuti i tempi prescritti dalla legge, Gesù viene portato al tempio per essere circonciso: questo fa di lui un uomo inserito a pieno titolo nel popolo di Israele. Inoltre, adempiendo alla prescrizione della presentazione al tempio, si comprende ancora meglio che il riferimento alla primogenitura, che è strettamente connesso alla tradizione ebraica. Del resto, l’atto della circoncisione è anche il momento in cui viene imposto il nome al bambino, Gesù, ossia “Dio salva”, che riassume la missione alla quale il figlio di Dio è chiamato.
Al tempio, dove Giuseppe e Maria offrono tortore e colombe – il che è indice del loro status sociale di poveri – i due sposi incontrano il profeta Simeone e la profetessa Anna. In quest’ultima ritorna l’importanza che Luca attribuisce al mondo muliebre nella storia della salvezza…
Il prossimo appuntamento del corso biblico è per sabato 5 dicembre, alle ore 18.30.
Vincenzo Ruggiero Perrino